Con l’indisponibilità di Lorenzo Nocelli, presente in panchina e tenuto precauzionalmente a riposto da coach Serafini, la manovra offensiva carpigiana arranca. Tra i pali invece Simone Sibilio non fa rimpiangere l’assenza di Jan Jurina, parando a ripetizione lungo tutta la gara. L’ex fasanese però non è aiutato dalla sua retroguardia e al quarto d’ora, con la rete di Nicola Rossi, i trentini raggiungo già la doppia cifra lasciando il Carpi a quota 4. Si susseguono comunque, da ambo le parti, giocate ad alto coefficiente tecnico, come la raffinata girella che Daniele Soria sfodera al 26’ per il 16 a 10 e l’azione funambolica immediatamente successiva di D’Antino. I bianconeri tuttavia continuano a perdere molti palloni banali nella seconda fase e per Pressano si aprono praterie. La rete che manda tutti a riposo è quella di Hamouda del 19 a 13.
L’avvio del secondo tempo degli emiliani è arrembante. Al 37’ Marques Costa serve Sortino che realizza il gol del 20 a 16. Appena due minuti dopo è Coppola ad innescare Errico sulla destra. L’ala capuana non sbaglia la rete del -3 con cui Carpi sembra tornare in partita. Ma a metà secondo tempo, grazie a Gazzini che raccoglie l’assist perfetto di Dall’Ago, Pressano scava il baratro del 25 a 18. Non basta la violenza con cui Damjanovic scaglia il pallone sotto l’incrocio dei pali per invertire l’inerzia della partita. Perché quando al 56’, sul 30 a 22, Serafini chiama il timeout, le speranze di andare a punti nella trasferta trentina sono definitamente tramontate. Le reti di Marques Costa e Sortino sul finale possono solo rendere il risultato meno amaro. Sul 32 a 26 infatti cala il sipario su questa sesta di ritorno e forse, a meno di una veemente reazione d’orgoglio, sull’intera stagione.
Carpi paga assenze pesanti e Pressano strappa i due punti
Pallamano, Con l’indisponibilità di Lorenzo Nocelli, presente in panchina e tenuto precauzionalmente a riposto da coach Serafini, la manovra offensiva carpigiana arranca. Tra i pali invece Simone Sibilio non fa rimpiangere l’assenza di Jan Jurina, parando a ripetizione lungo tutta la gara.