Sulla vicenda dei 57 somarini stanno rischiando la vita a causa del fallimento dell’azienda di San Possidonio in cui sono rinchiusi e che andranno all’asta in blocco per la macellazione, interviene anche il responsabile del Centro Fauna Il Pettirosso, Piero Milani: “una scelta quella di mandarli tutti insieme all’asta che rende ancora più difficoltosa la vendita a chi ne vorrebbe acquistare solo qualcuno a scopo benefico.
Chiamateli somari o asini, ma restano certamente animali adorabili e intelligenti che non danno meno in quantità di affetto rispetto ad altri animali, e chi non ne ha mai avuto uno dovrebbe provare e gli resterà nel cuore tutta la vita. E’ come se macellassero degli animali d’affezione come cani o gatti. Gli asini vengono utilizzati anche nella Pet therapy e in tante altre terapie di supporto per bambini e adulti con enorme successo. Occorre far qualcosa per salvare loro la vita, perché non si può pensare che in Emilia Romagna non vi sia altra scelta che il macello. Sarebbe una sconfitta per un popolo virtuoso che ha sempre dimostrato coraggio e volontà di fare anche nei momenti più bui e difficili a incominciare dal 2012 fino arrivare ai giorni nostri”.
Il Centro fauna il Pettirosso, che già ospita Jessi e Macomer, due somarelli felici, si sta interessando alla vicenda e lancia un appello alle fattorie didattiche: “se ogni fattoria didattica ne prendesse uno o al massimo due essendo in Provincia di Modena in 49, il problema si risolverebbe da sè. Ma se allarghiamo a tutta l’Emilia Romagna diventano 295 strutture che insegnano il benessere animale o il rispetto per gli stessi a bambini e adulti, insomma quale esempio migliore sarebbe quello di salvare un somarino che verrà adorato da tutti? Noi del Pettirosso faremo la nostra parte se ce ne daranno la possibilità. I giorni che restano non sono tanti dopo non ci si può pentire di avergli girato le spalle, ma una cosa ve la dico, non vi pentirete di averne salvato uno o due”, conclude Piero Milani.