“Il Piano assunzioni dell’Azienda Ausl? Briciole”

“Dentro al Cau - Centro di assistenza e urgenza di Carpi, che dovrebbe vedere la luce nel corso del 2024 (ndr - probabilmente all’interno dei Poliambulatori di Piazzale Donatori di Sangue, ma l’ipotesi è ancora al vaglio), è prevista la presenza di 6 infermieri e 3 Oss. Da dove li prendiamo? Dall’ospedale? Dall’assistenza domiciliare anch’essa in sofferenza di personale? La coperta è corta e dunque prima di avviare nuovi servizi occorre far sì che gli altri funzionino” sottolinea Giuseppina Parente, responsabile di Fials – Federazione italiana autonomie locali e sanità.

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“Il Piano assunzioni dell’Azienda Ausl di Modena è del tutto insufficiente e non è in grado di superare le numerose criticità esistenti negli ospedali modenesi e nei servizi territoriali di sua competenza”. A parlare è Giuseppina Parente, responsabile di Fials – Federazione italiana autonomie locali e sanità. Da novembre a gennaio è prevista l’assunzione di 48 infermieri (di cui 13 da destinare a Carpi e, in particolare 4 per il Pronto Soccorso) e 6 operatori socio-sanitari (1 per Carpi) per tutto il bacino modenese gestito da Ausl. 

“Numeri molto al di sotto delle aspettative – prosegue Parente – basti pensare che i due infermieri giunti a novembre al Pronto Soccorso del Ramazzini, e ai quali dovrebbero aggiungersene altri due, non bastano a coprire le sei professioniste ora in gravidanza. Quindi, se la matematica non è un’opinione, a mancare all’appello, anche qualora il piano venisse pienamente rispettato, restano comunque due infermieri. Operatori che, lo ricordiamo, in ambiti complessi come quello dell’Emergenza – Urgenza necessitano peraltro di lunghi periodi di affrancamento prima di poter diventare pienamente autonomi”. Per gli Oss poi, la situazione è paradossale: “in 6 hanno cessato la propria attività e altrettanti ne sono stati assunti. Non è certo questo il modo di far fronte alla grave carenze di personale a cui stiamo assistendo da ormai troppo tempo”. 

E a fronte di un Piano assunzioni che la sindacalista definisce “briciole”, come si può pensare di attivare nuovi servizi?

“Dentro al Cau – Centro di assistenza e urgenza di Carpi, che dovrebbe vedere la luce nel corso del 2024 (ndr – probabilmente all’interno dei Poliambulatori di Piazzale Donatori di Sangue, ma l’ipotesi è ancora al vaglio), è prevista la presenza di 6 infermieri e 3 Oss. Da dove li prendiamo? Dall’ospedale? Dall’assistenza domiciliare anch’essa in sofferenza di personale? La coperta è corta e dunque prima di avviare nuovi servizi occorre far sì che gli altri funzionino. Lavorare in perenne emergenza non è più sostenibile né, tantomeno, accettabile”, conclude Parente che nei giorni scorsi ha incontrato il sindaco Alberto Bellelli e l’assessore Tamara Calzolari per fare il punto sulle tante ombre che si sono posate sulla sanità locale e in particolare sull’Ospedale di Carpi.

Jessica Bianchi 

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