Via Bersana: ormai ultimata la demolizione degli edifici rurali

Occorre fare di tutto per salvaguardare ciò che è già previsto nel Pug e per non rovinare un pezzo importante del nostro paesaggio. “Ho scritto alla proprietà – annuncia l’assessore comunale Riccardo Righi - per chiedere un incontro e valutare soluzioni alternative, come la delocalizzazione dei volumi, e al momento siamo in una fase interlocutoria”.

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E’ caduto nel vuoto l’appello di quei cittadini che chiedevano un ripensamento alla proprietà. La demolizione degli edifici rurali all’interno dell’area che circonda la settecentesca villa Meloni (poi Benassi) in via Bersana a Santa Croce di Carpi è stata ultimata e sono stati rasi al suolo l’antico caseificio in disuso della fine Ottocento-inizi Novecento e l’abitazione riconducibile allo stesso periodo.

Vano anche il tentativo di mobilitare la Soprintendenza ai Beni Culturali che in passato aveva protetto la villa settecentesca e il parco che la circonda: l’ente di tutela avrebbe potuto chiedere di fermare la demolizione in attesa di fare degli approfondimenti considerando il fatto che il Comune di Carpi, pur non avendolo fatto prima, ha posto un vincolo sull’edificio nel nuovo Pug che entrerà in vigore dal prossimo febbraio. La tipologia edilizia infatti è la medesima di altri edifici già vincolati anche nel passato Prg per il loro valore storico-testimoniale.

Niente da fare. A breve prenderanno il via i lavori per la costruzione di sette unità abitative: case a schiera la cui tipologia edilizia non appartiene al contesto rurale, perché in campagna non si sono mai viste,  con il rischio conseguente che l’intervento di edilizia privata pregiudichi la bellezza di un angolo di Santa Croce particolarmente caro ai carpigiani. Occorre fare di tutto per salvaguardare ciò che è già previsto nel Pug e per non rovinare un pezzo importante del nostro paesaggio. “Ho scritto alla proprietà – annuncia l’assessore comunale Riccardo Righi – per chiedere un incontro e valutare soluzioni alternative, come la delocalizzazione dei volumi, e al momento siamo in una fase interlocutoria”.

S.G.

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