Realtà vs utopia. Progetti compiuti vs progetti su carta. La campagna elettorale è iniziata

Testa alta vs testa bassa. Realtà vs sogno. Questi i refrain più gettonati dell’ultimo Consiglio Comunale dell’anno. Una seduta fiume, quasi quattro ore, che ha visto l’approvazione, col solo volto favorevole del Gruppo Pd - Carpi 2.0, del Bilancio di Previsione 2024-2026 del Comune di Carpi.

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Testa alta vs testa bassa. Realtà vs sogno. Questi i refrain più gettonati dell’ultimo Consiglio Comunale dell’anno. Una seduta fiume, quasi quattro ore, che ha visto l’approvazione, col solo volto favorevole del Gruppo Pd – Carpi 2.0, del Bilancio di Previsione 2024-2026 del Comune di Carpi. 

“L’ultimo Bilancio di questa consigliatura” ha puntualizzato Annalisa Arletti (Fratelli d’Italia) che porta con sé una inevitabile “emozione”. 

Un documento nulla affatto emozionante per Monica Medici (Movimento 5 Stelle) che lo ha definito né meglio né peggio dei precedenti: “nulla di nuovo insomma. Dal 2015 a oggi, la Giunta Bellelli sposta cifre da un anno all’altro su progetti che puntualmente slittano”. Qualche esempio? “Il Torrione degli Spagnoli, il Campo Fossoli, il nuovo Gattile… storie pressoché infinite”. Anche Anna Colli (Carpi Futura) ha lamentato una mancanza di coraggio da parte dell’Amministrazione: “anziché investire 24 milioni per riqualificare la Corte di Fossoli sarebbe stato meglio puntare su qualcosa di nuovo come ad esempio la creazione di un Hub del riuso in ambito tessile”. A mettere ulteriormente il dito nella piaga ci ha pensato Federica Boccaletti (Fratelli d’Italia): “il sindaco nella sua relazione sostiene che Carpi non si rassegna e che lotta ogni giorno per alzare la testa. Io, al contrario, credo che se questa città fosse stata amministrata con lungimiranza e facendo i giusti investimenti non avrebbe mai dovuto abbassarla la testa. Il risultato? Oggi Carpi è una città ferma, incapace di realizzare le proprie potenzialità e di stare al passo”. Tra gli affondi più duri quelli sulla riqualificazione del Biscione – definito “un enorme pozzo senza fondo” nonché “fallimento annunciato” -, sulla mancanza di “ciclabili in zone critiche come via dell’Industria e via Guastalla e poi ci parlate di Smart city” e sul “ritardo imbarazzante” con cui si è riconosciuto il “problema sicurezza, dopo anni di testa tenuta nascosta sotto la sabbia”. E sul capitolo sicurezza e, in particolare sulla necessità di “rafforzare il commissariato” nemmeno Michele Pescetelli (Carpi Futura) è stato tenero: “dal punto di vista politico Carpi non ha peso, non ottiene nulla”. A tentare di risalire la china ci hanno provato i consiglieri di Maggioranza, a partire da Paola Borsari che ha snocciolato i progetti messi a segno dall’Amministrazione, “dal Polo universitario al ridisegno dell’Oltreferrovia, al Parco della cappuccina. Il cambiamento non va arrestato, bensì governato. Preservando il passato e progettando il futuro. Non dobbiamo solo immaginare una nuova città, abbiamo il dovere di consolidare l’esistente. E questo Bilancio lo fa”.

Anche Marco Reggiani non rinuncia al suo “ultimo intervento da consigliere comunale” ed esprime un “giudizio positivo degli ultimi 10 anni. Sotto il governo Bellelli la città è cambiata: tanti progetti sono stati messi a terra e altri sono in cantiere. Abbiamo portato avanti una visione, seppur con fatica, dal 2015 ad oggi, abbiamo scelto di preservare i servizi alla persona, di non lasciare da solo nessuno. E anche il progetto della Corte di Fossoli si inscrive in tale volontà”. 

Dopo i consiglieri di maggioranza è stato il turno di sindaco e assessori ma nemmeno un Riccardo Righi in grande spolvero pre elettorale (“Dopo due anni di blocco dovuto alla pandemia – ha commentato – era necessario fermarsi e ripensare a quanto ci eravamo proposti in campagna elettorale. E’ stato un atto di coraggio ridiscutere quel programma per far spazio anche alle opportunità enormi che ci dava il Pnrr. Nonostante ciò abbiamo comunque raggiunto dei risultati straordinari e abbiamo seminato moltissimo. Carpi è una città in movimento, che guarda a testa alta al futuro. Da marzo del prossimo anno avremo cantieri di opere pubbliche per 50 milioni di euro; progetti che trasformeranno significativamente la città”) ha fatto cambiare idea alle Minoranze il cui voto è stato unanime e contrario.

“Avreste potuto essere rivoluzionari – ha commentato Monica Medici – ammettendo le cose che non siete riusciti a fare e invece non avete fatto altro che difendere le vostre azioni. La vostra incapacità di ascoltare le minoranze è davvero desolante”. Una sordità che si unisce a vari “autogol”, aggiunge Annalisa Arletti, “dalla bocciatura del taser in dotazione alla Polizia Locale al far passare come rivoluzionarie delle strisciate rosse per terra che già sbiadiscono” a impianti sportivi che cascano a pezzi. E, ancora, conclude Michele Pescetelli, “a una Bretella che rischia di essere un moncone. Una singolarità del tutto incapace di mettersi realmente in collegamento col resto del territorio”.

Realtà vs utopia. Progetti compiuti vs progetti su carta. La campagna elettorale è iniziata.

Jessica Bianchi 

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