Il corredo nuziale della madre di Alfonso Garuti, Eglia Salardi donato al Museo Civico di Modena

Lo storico dell’arte e studioso carpigiano Alfonso Garuti ha donato al Museo Civico di Modena preziosi tessuti ricamati dalla madre. Il lascito comprende parti del corredo nuziale della madre di Alfonso Garuti, Eglia Salardi che lei stessa aveva ricamato con grande abilità e raffinatezza prima del matrimonio avvenuto nel 1932: tra questi, coprifedere, pieghe da lenzuolo matrimoniale, asciugamani e un prezioso copriletto ricamato in bianco che fu premiato all’esposizione di Gonzaga del 1926. Nella donazione anche un violino e un mandolino, sempre appartenuti alla madre, musicista dilettante, e alcune bambole.

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Eglia Salardi Garuti suona il violino donato al Museo Civico di Modena

Sono preziosi tessuti ricamati a mano dalla madre nella prima metà del secolo scorso a costituire la parte principale dell’eredità che Alfonso Garuti, storico dell’arte e studioso carpigiano, ha voluto lasciare al Museo Civico di Modena come donazione testamentaria pensata per integrarsi con la collezione tessile del conte Luigi Alberto Gandini, che ne costituisce una delle raccolte più importanti e significative. Alfonso Garuti, grandissimo appassionato di storia locale e direttore del museo civico di Carpi dal 1973 al 1997, sarà ricordato nel “suo” museo giovedì 21 dicembre, a un anno esatto dalla morte con un’iniziativa dedicata ad approfondire il suo straordinario lascito di opere d’arte e libri alle istituzioni culturali carpigiane e a diversi musei, alla quale interviene anche la direttrice del Museo Civico di Modena Francesca Piccinini.

Come commenta l’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi, la donazione al Museo Civico di Modena, “per la quale voglio ringraziare Iole Righi, la moglie di Garuti, è particolarmente significativa e apprezzata proprio in relazione alla specificità della collezione tessile già presente in Museo”. Il lascito comprende parti del corredo nuziale della madre di Alfonso Garuti, Eglia Salardi che lei stessa aveva ricamato con grande abilità e raffinatezza prima del matrimonio avvenuto nel 1932: tra questi, coprifedere, pieghe da lenzuolo matrimoniale, asciugamani e un prezioso copriletto ricamato in bianco che fu premiato all’esposizione di Gonzaga del 1926. Nella donazione anche un violino e un mandolino, sempre appartenuti alla madre, musicista dilettante, e alcune bambole.

Intitolata Alfonso Garuti. Una vita per l’arte, l’iniziativa carpigiana si svolge giovedì 21 dicembre, alle 18, nella sala delle Vedute dei Musei di Palazzo dei Pio.

Dopo l’introduzione del sindaco di Carpi Alberto Bellelli, intervengono Francesca Piccinini, direttrice del Museo Civico di Modena; Daniela Camurri, assessora alla Cultura del Comune di Rolo per presentare la donazione di arredi lignei al Museo della Tarsia di Rolo; Elena Ghidini e Veronica Riccò sul lascito di incisioni e targhe devozionali al Museo Gonzaga di Novellara; la direttrice dei Musei di Palazzo dei Pio Manuela Rossi che, con Tania Previdi, racconta la ricca donazione per il Museo carpigiano che contiene circa duecento pezzi tra dipinti, sculture, scagliole, disegni, oggettistica e mobilia tra i quali spiccano diversi quadri di artisti locali di fine Ottocento e un foglio del 1515 di Ugo da Carpi; Marco Dugoni per illustrare il lascito di volumi, opuscoli e materiale iconografico alla Biblioteca Loria.

L’appuntamento è l’occasione per presentare il volume Studia in honorem che raccoglie i contributi in ricordo di Garuti da parte di chi, negli anni, aveva collaborato con lui e sarà moderato da Davide Dalle Ave, assessore alla Cultura del Comune di Carpi.

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