Due dei tre cuccioli del Canile di Carpi ricoverati in gravi condizioni in una clinica poichè infettati dal virus della Parvovirosi non ce l’hanno fatta. “Siamo tutti sotto shock, con le mani tremanti, scrivere questo post è uno strazio. Ma vi meritate di sapere perché ci state aiutando e di questo non potremmo esserne più grati. Grazie che ci state vicini” scrivono i volontari del Gruppo zoofilo carpigiano, ente che gestisce il Canile di via Bertuzza sulla pagina social dell’associazione.
Il Canile di Carpi, lo ricordiamo, è stato chiuso dopo l’ingresso della Parvovirosi nella struttura, una patologia contagiosissima e dall’alto tasso di mortalità. Alla preoccupazione per la salute degli ospiti si somma anche la rabbia perchè a portare in Canile il virus sono state tre cucciole meticce – che ora sono stabili ma ancora non mangiano – “trovate” il 26 novembre da una signora nelle campagne di San Marino, in un luogo teatro di abbandoni alquanto dubbi. Le ennesime vittime del business delle staffette dal Sud Italia, poi abbandonate al loro destino come spiega Raffaella Benedusi, presidente del Gruppo zoofilo carpigiano: “La nostra struttura in questi giorni è messa davvero a dura prova. Ma oltre ad essere molto addolorati per i nostri cuccioli siamo anche profondamente arrabbiati nei confronti di chi, come questa signora, la cui macchina è ricoperta di stracci e cartoni, si proclama volontario e amante degli animali e poi trasporta queste povere creature immunodepresse stipate per giorni dentro a dei furgoni. Cani – o gatti – che mettono in pericolo la vita degli animali che viaggiano con loro e quella di coloro con cui entrano in contatto una volta giunti a destinazione. Questa è un’infestazione tremenda… io sono davvero indignata. Ora il nostro canile dovrà sostenere delle spese enormi per pagare le cure dei cuccioli ospitati in clinica e per pagare farmaci e mangimi ad hoc per cercare di fare prevenzione e proteggere gli ospiti della stuttura”.
J.B.