Sanità modenese bloccata, “sorprende che Ausl non abbia un piano di continuità operativa”

“Credo che sia una cosa piuttosto grave mettere a sedere il sistema informatico di un’azienda sanitaria soprattutto a distanza di giorni” afferma Luca Bulgarelli esperto di sicurezza informatica di Skybackbone Engenio

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I sistemi informatici della sanità modenese sono ancora fuori uso dopo l’attacco hacker avvenuto mercoledì sera alle 23. Proseguono senza sosta le attività per la risoluzione dei problemi ma sono pesanti le conseguenze sui servizi, dalle visite ai prelievi.

Luca Bulgarelli

“Credo che sia una cosa piuttosto grave mettere a sedere il sistema informatico di un’azienda sanitaria soprattutto a distanza di giorni. Quello che sorprende – afferma Luca Bulgarelli esperto di sicurezza informatica di Skybackbone Engenio – è che un’azienda che ha anche un budget informatico di tutto rilievo non abbia un piano di business continuity che consenta di attivare un secondo sistema quando il primo viene meno, ecco questo mi sorprende molto più che andare a indagare quello che è accaduto. Il sistema informatico può diventare inefficiente per tante motivazioni e occorre avere un piano B pronto e testato, che mi consenta di mandare avanti l’attività aziendale”

C’è anche un tema di filiera perché un’azienda che si ferma provoca un danno a quelle che lavorano nella stessa catena,  e Bulgarelli avanza una proposta. “Come qualche anno fa ci fu il brillante decreto dell’Industria 4.0, io avanzerei una proposta di Security 4.0 perché anche una piccola azienda metalmeccanica all’interno di una catena di fornitura di grandi aziende nel caso in cui si dovesse fermare paralizza il resto delle aziende. Occorre mettere in sicurezza non solo grandi aziende ma anche le piccole aziende a partire da quelle metalmeccaniche che sono presenti nel distretto di Carpi”.

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