In ogni Distretto sanitario da Pavullo a Mirandola le donne vittime di violenza, anche quelle non seguite direttamente dai Consultori Familiari dell’Ausl di Modena, possono trovare accoglienza e supporto da parte di ostetriche e psicologi che le ascoltano e le accompagnano verso il percorso più appropriato all’interno dei diversi nodi della rete provinciale a contrasto della violenza, invitandole al contatto con le forze dell’ordine, i servizi sociali e i centri antiviolenza. Nel primo semestre del 2023 sono state prese in carico dagli psicologi consultoriali per situazioni di violenza 120 donne.
Poiché i dati Istat hanno evidenziato che la violenza contro le donne appare particolarmente aumentata durante la gravidanza, è stato introdotto nel 2016 un percorso di screening che, attraverso domande ripetute periodicamente, permette di identificare situazioni di violenza o di rischio in questa particolare fase per la coppia e per la donna, e così offrire – con la collaborazione dei diversi servizi territoriali esistenti – percorsi di protezione e sicurezza. Da gennaio ad oggi lo screening nei diversi consultori familiari della provincia è stato effettuato a 2.300 donne.
“Le donne devono sapere che il Consultorio familiare è un luogo in cui è possibile parlare di violenza, essere comprese e aiutate – afferma la dottoressa Daniela Spettoli, direttrice dei Consultori Familiari dell’Azienda Usl di Modena –. Spesso le donne hanno timori o si addossano responsabilità ingiustificate rispetto alla presenza di comportamenti violenti all’interno della loro relazione. Lo screening in gravidanza è anche un’opportunità per sensibilizzare sul tema e un’occasione di consapevolezza per molte donne”.