Murare i garage non metterà la parola fine al degrado. Il Biscione insegna

Non è la certo la prima volta che si ricorre alle “maniere forti” per cercare di rimediare ad annose situazioni di degrado: tutti ricorderanno come già al Biscione, il palazzo di via Unione Sovietica, nel 2014, squadre di muratori entrarono all’opera, alla presenza delle Forze dell’Ordine, per murare le 90 autorimesse, tutte interrate e raggiungibili da quattro rampe, poichè non conformi alle norme di sicurezza e da tempo utilizzate come bivacco o sede di attività illecite. Una soluzione tanto estrema quanto insufficiente per sanare una situazione che si protrae da anni.

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Un nastro bianco e rosso è stato tirato nei giorni scorsi in prossimità di una grossa catasta di mobilio, vecchi elettrodomestici, biciclette rotte, materassi, pneumatici e spazzatura di varia natura a ridosso del palazzone al civico 8 di via Lago di Bolsena, teatro, negli ultimi tempi, spiegano dal Comune, “di situazioni ed episodi di degrado e insicurezza”.

Dopo lo svuotamento di cantine e garage interrati eseguito da Aimag, sotto l’occhio attento della Polizia locale, si deve procedere con la muratura definitiva del piano autorimessa dichiarato inagibile, onde evitare, proseguono da Comune, “il ripetersi di occupazioni illegittime o l’accumulo di ulteriori rifiuti”. Con il consueto ottimismo, nella nota stampa emessa dall’ente pubblico si legge: “mettendo così una volte per tutte la parola Fine alla vicenda”. Non è la certo la prima volta che si ricorre alle “maniere forti” per cercare di rimediare ad annose situazioni di degrado: tutti ricorderanno come già al Biscione, il palazzo di via Unione Sovietica, nel 2014, squadre di muratori entrarono all’opera, alla presenza delle Forze dell’Ordine, per murare le 90 autorimesse, tutte interrate e raggiungibili da quattro rampe, poichè non conformi alle norme di sicurezza e da tempo utilizzate come bivacco o sede di attività illecite. Una soluzione tanto estrema quanto insufficiente per sanare una situazione che si protrae da anni e alla quale la Giunta Comunale ha deciso di rimediare approvando un progetto di riqualificazione del complesso immobiliare del valore di quasi 9 milioni di euro (di cui 5,6 a carico di Comune e ACER Modena). Un investimento pubblico a cui si dovranno sommare le rispettive quote dei privati che resteranno proprietari dell’immobile. Un progetto la cui attuazione è quantomeno dubbia: per darvi gambe infatti Comune e Acer dovrebbero acquisire 55 dei 90 alloggi del complesso ricorrendo, qualora sia necessario, a un percorso espropriativo. Ad agosto 2022 gli alloggi acquistati erano 15, oggi siamo a quota 16, con due determine pronte per acquisirne altre 2 al primo piano. Nulla di fatto al momento anche sull’acquisto delle due sale utilizzate come sede da cinque associazioni islamiche. A questo ritmo è davvero improbabile che la gara di affidamento dei lavori prevista per gennaio 2024 possa concretizzarsi. Ergo, nulla cambierà, a prescindere dai garage murati… 

Jessica Bianchi