Il club ha organizzato una giornata di Open day lo scorso 10 settembre per presentare la propria proposta alla città: tante famiglie sono intervenute per permettere ai loro bimbi e ragazzi di conoscere da vicino questo sport ormai punto fermo del panorama sportivo carpigiano da oltre 10 anni. In questi giorni stanno anche ricominciando gli allenamenti settimanali e i ritiri di preparazione in vista di una stagione impegnativa e ricca di bellissime sfide.
Ai nastri di partenza la Serie C guidata da Ilie Ivanciuc e Roberto Casolari che militerà nel girone “promozione”, il campionato inizierà dalla trasferta sul campo del Rugby Parma l’8 ottobre. Si stanno preparando intensamente già da alcuni giorni anche le categorie giovanili: under 18, under 16 e under 14, mentre nei prossimi giorni toccherà anche al minirugby dare il via ufficiale alle proprie attività con la speranza di avere tanti nuovi amici ad arricchire le fila bianco-rosse. Gli occhi di tutto il club in questi giorni sono inoltre puntati sulla Francia dove alcuni giorni fa è iniziata la Coppa del Mondo che vede impegnata anche la nazionale azzurra.
Un settembre a tutto rugby in cui decine di ragazzi stanno di nuovo calcando i campi di allenamento di via Nuova Ponente ma oltre all’impianto ufficiale (all’interno della pista di atletica) alcune sessioni di allenamento si svolgono sul campo ex Kennedy nei pressi della Palestra Patria; questo spostamento forzato manifesta chiaramente le difficoltà strutturali in cui si trova il club: il campo di allenamento, gli spogliatoi e gli spazi per la gestione del club sono insufficienti per la rapida crescita che il Rugby Carpi ha avuto e per i numeri che conta attualmente. In pochi anni i falchi sono diventati una società di riferimento nel panorama del rugby regionale, poche altre realtà infatti vantano tutte le squadre complete nel settore giovanile. Ma mentre tutti i club di rilievo possono contare su spazi gestiti in concessione dai comuni che garantiscono piena autonomia e libertà nella direzione delle attività sportive e sociali, il Rugby Carpi invece -oltre a non avere la delega per la gestione di un impianto comunale- deve anche fare i conti con spazi non adeguati e fortemente limitati, ad esempio nel secondo campo di allenamento al momento non è previsto l’utilizzo degli spogliatoi e ciò crea disagi agli atleti e alle famiglie.
Tutto questo però non ferma i Falchi che lavorano sodo per tenere alti i colori della città e per volare sempre più alto!