Formazione, ricerca, trasferimento tecnologico e divulgazione sono le mission del nuovo polo universitario

Taglio del nastro questa mattina per il nuovo polo universitario della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi. Per l’occasione non mancava nessuno, tra consiglieri ed ex consiglieri dell’ente, amministratori, politici, docenti universitari, autorità militari e religiose, rappresentanti delle associazioni di categoria, imprenditori… Ora alle parole dovranno seguire i fatti: lunedì 18 iniziano le lezioni, attendiamo di sapere quanti saranno i ragazzi e le ragazze che sceglieranno Carpi per proseguire gli studi e quali saranno - nel tempo - le ricadute che un investimento del valore di 21 milioni di euro avrà in termini di sviluppo per il nostro territorio.

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Foto di Fabrizio Bizzarri

“Un sogno audace realizzato grazie al coraggio e alla determinazione. Figlio di una visionaria telefonata che feci il 15 agosto del 2019 al professore di Unimore Paolo Tartarini nella quale domandai cosa avremmo dovuto fare per attivare un corso universitario a Carpi”. A palare è il past president della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Corrado Faglioni, in occasione del taglio del nastro del nuovo polo universitario di via Corbolani tenutosi questa mattina. Un’impresa che, grazie al faraonico investimento di 21 milioni di euro da parte dell’ente, “il più grande della nostra storia”, ha ribadito l’attuale presidente Mario Arturo Ascari, è diventata possibile. “Un risultato ottenuto in tempi record che ha del miracoloso. Oggi – ha concluso Faglioni – stiamo scrivendo una pagina della storia di Carpi”. 

Taglio del nastro

“Lo sforzo – prosegue Ascari – è stato titanico ma grazie a una straordinario gioco di squadra ce l’abbiamo fatta. In un’epoca di cambiamento come questa è doveroso fare delle scelte coraggiose. Il fare non è più sufficiente per lo sviluppo di un territorio, servono nuovi elementi, ovvero conoscenza, ricerca e innovazione. Il sapere è la leva su cui abbiamo deciso di investire. Questo polo di 4mila metri quadri, nel quale potranno essere accolti fino a 600 studenti, è destinato non solo alla formazione, ma anche alla ricerca finalizzata al trasferimento tecnologico e alla divulgazione”.

Una “permeabilità” più volte ribadita anche dal rettore di Unimore, Carlo Adolfo Porro: “formazione, ricerca e interazione tra università e territorio sono le tre missioni che vedo qui riunite e che rendono questa struttura davvero all’avanguardia, così come il nuovo Corso di Laurea Magistrale in Sustainable Industrial Engineering, dalla spiccata vocazione internazionale”. 

E poco importa, secondo il sindaco di Carpi, Alberto Bellelli, guardare all’attuale numero delle preiscrizioni (una quarantina) perchè “questo luogo è il pilastro di un ponte verso il sistema Paese, verso il mondo. E per farlo abbiamo scelto il sapere, la cultura, la bellezza. Qui c’è una profondità temporale, questo progetto durerà. Stiamo cambiando il nostro territorio.  Questo non è un campanile. E poi – ha chiosato il primo cittadino – credo sia necessario tenere viva una cosa che avevamo perduto: a Carpi deve tornare la voglia di fare bella figura, di parlare bene di questa città e delle forze e delle istituzioni che qui, oggi, hanno dimostrato che insieme si può andare oltre”.

La consegna delle chiavi da parte di Ascari al rettore Porro

Per il taglio del nastro non mancava davvero nessuno, tra consiglieri ed ex consiglieri dell’ente, amministratori, politici, docenti universitari, autorità militari e religiose, rappresentanti delle associazioni di categoria, imprenditori…

Ora però alle parole dovranno seguire i fatti: lunedì 18 iniziano le lezioni, attendiamo di sapere quanti saranno i ragazzi e le ragazze che sceglieranno Carpi per proseguire gli studi e quali saranno – nel tempo – le ricadute che questo enorme investimento avrà in termini di sviluppo per il nostro territorio. 

Jessica Bianchi 

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