Incontri senza confini, a Reggio Emilia scende in piazza Emergency

Emergency porta nelle piazze di Reggio Emilia il suo Festival: dall’1 al 3 settembre si tiene la terza edizione dell’evento dell’associazione fondata da Gino Strada.

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Il confine come frontiera invalicabile nelle rotte migratorie percorse da chi prova ad arrivare in Europa in cerca di libertà e una vita migliore. Il confine come barriera linguistica che non riconosce nuove identità e corpi. Il confine come cesura dei diritti, separazione degli spazi, limitazione. Ma soprattutto i confini come limiti da attraversare e da oltrepassare con un salto. È a partire da questi temi che Emergency porta nelle piazze di Reggio Emilia il suo Festival: dall’1 al 3 settembre si tiene la terza edizione dell’evento dell’associazione fondata da Gino Strada, anche quest’anno organizzato grazie a un protocollo di intesa con il Comune e con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.

Tre giorni di incontri aperti e gratuiti che vedranno la partecipazione di artisti, scrittori, giornalisti, sociologi, pedagogisti, ricercatori, linguisti, musicisti, cantautori, registi e operatori di Emergency. Voci della contemporaneità che offriranno occasioni di riflessione sui confini del nostro tempo, dalle storie delle persone in movimento nel mar Mediterraneo fino alle barriere che troviamo nelle nostre città. Dalle contraddizioni di internet, spazio apparentemente accessibile a tutti, alle celle chiuse di un carcere dove possono anche avvenire pratiche di solidarietà. Dalle conseguenze della crisi climatica su diritti e giustizia sociale fino alle trasformazioni che oggi riguardano le nostre comunità.

Tra gli ospiti del Festival il comico Valerio Lundini insieme alla band I Vazzanikki, lo scrittore Erri De Luca, l’artista Michelangelo Pistoletto, l’attore, artista e autore Alessandro Bergonzoni, l’avvocata Cathy La Torre, la sociolinguista Vera Gheno, il cantautore Giovanni Caccamo, il rapper e cantautore Willie Peyote, la scrittrice Sabrina Efionayi, i giornalisti Marco Damilano, Francesca Sforza, Massimo Bernardini, Tonia Cartolano, Gad Lerner, Annalisa Camilli, Massimo Cirri, Marta Serafini, Saverio Tommasi, Nico Piro, Liliana Faccioli Pintozzi, Angela Caponnetto, Lucia Capuzzi, Amalia De Simone e Enrico Pitzianti. E ancora lo scrittore Jonathan Bazzi, l’autore televisivo Federico Taddia, i fotografi Agata Kubis e Giulio Piscitelli, il sociologo Stefano Allievi, il direttore di Valori Andrea Barolini, il professore emerito di Filosofia del diritto Luigi Ferrajoli, il poeta Tareq Aljabr, la ricercatrice Oiza Q. Obasuyi, l’alpinista e scrittore Enrico Camanni, il docente di Antropologia culturale Marco Aime, gli esperti Matteo Villa e Giorgio Taverniti, il criminologo Andrea Di Nicola, lo psicologo e psicoterapeuta Matteo Lancini, la pedagogista e Presidente di Fondazione Reggio Children Carla Rinaldi, il genetista Guido Barbujani, i musicisti Valentina Del Re e Ramon Caraballo Armas.

Le piazze, le strade, le biblioteche di Reggio Emilia diventano lo spazio aperto degli incontri. In Piazza Prampolini avranno luogo i Dialoghi, gli incontri tra voci esperte sui temi fulcro del Festival, dove si rifletterà sulla parola “confine” e si parlerà degli effetti che la pandemia e la crisi climatica hanno sulla tutela dei diritti. Si discuterà di esternalizzazione delle frontiere verso Paesi antidemocratici e ancora del ruolo dell’arte nella definizione di altri orizzonti. Ci si confronterà anche sull’immaginario che il Mar Mediterraneo ricopre nella nostra cultura e sulle attuali disuguaglianze che creano nuove barriere.

Sempre in Piazza Prampolini si terranno le Emergency Stories per entrare nel vivo dei progetti di Emergency, condotte da Giampaolo Musumeci – fotografo, film-maker e giornalista – accompagnato dall’attore, autore e presentatore Beppe Salmetti, dall’illustratore e vignettista Fabio Magnasciutti e dalla Alt-Rock Band Primitive Mule.
Si parlerà dei luoghi da cui partono la maggior parte delle persone migranti, approfondendo i fattori principali che spingono milioni di persone a lasciare il proprio Paese; si discuterà delle rotte migratorie dal Mediterraneo centrale a quella balcanica e ci si confronterà sulle condizioni dell’accoglienza in Italia e in Europa tra buone pratiche e marginalità. 

Proprio nella principale piazza del Festival, venerdì 1 settembre alle ore 21.30, ci saranno Valerio Lundini e I Vazzanikki con lo spettacolo Canzoni carine e altre meno. Uno show ironico tra musica e comicità a 360 gradi, con influenze swing, rockabilly con momenti di improvvisazione e interazione con il pubblico. Piazza Casotti ospiterà le Domande per pensare, brevi speech di venti minuti per riflettere su molteplici temi del nostro tempo. Nella piazza aperta, alcune delle questioni affrontate saranno il rapporto tra corretta informazione e notizie false in relazione al fenomeno migratorio, si discuterà della criminalizzazione della solidarietà, di diritti e privilegi, di carcere, e dello stato dei diritti in Europa tra violazioni e progetti solidali.

Il cortile di Palazzo Ancini, sede ANPI, sarà il palcoscenico del format dedicato all’informazione e alla comunicazione a cura de Il Post. Il direttore Luca Sofri, le giornaliste e i giornalisti Stefano Nazzi, Giulia Siviero, Luca Misculin, Alessandra Pellegrini De Luca, Isaia Invernizzi, Ludovica Lugli parleranno di linguaggio e corretta informazione, di come
comunicare i fenomeni migratori senza banalizzarli e come parlare delle emergenze climatiche e naturali rispettando i fatti ed evitando sensazionalismi. Inoltre si parlerà di come raccontare le diversità decostruendo gli stereotipi, e anche di come parlare di giustizia, processi e persone detenute. 

Presso lo spazio Fondazione E35 si terranno laboratori di giornalismo con Fada Collective, associazione di giornalisti, fotografi e autori indipendenti che sviluppano e promuovono un giornalismo di approfondimento e di interesse pubblico con Arianna Pagani, Arianna Poletti, Giacomo Zandonini e Davide Lemmi. 

Anche quest’anno non mancano spazi dedicati alla fotografia e al documentario. Al Palazzo dei Musei ci sarà la collettiva Come onde del mare. Incontri senza confini, una mostra per raccontare come si lavora su una nave di soccorso nel Mediterraneo. Al Teatro San Prospero, anche quest’anno, ci sarà la rassegna Sguardi sconfinati, organizzata con il supporto dell’Associazione Documentaristi Italiani – DOC/IT, con film e documentari sul tema delle migrazioni.

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