Rubano il portafoglio a un’anziana: si può fare meglio di così

Una pensionata di 79 anni si trovava in chiesa quando è stata derubata del portafogli da due donne che stavano sedute nel banco dietro di lei

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Una pensionata di 79 anni si trovava in chiesa quando è stata derubata del portafogli da due donne che stavano sedute nel banco dietro di lei e hanno approfittato del momento in cui si inginocchiava per pregare: dopo aver infilato la mano nella borsa, hanno sottratto il portafogli. E’ successo naturalmente di giovedì mattina. Qualcuno le ha viste? No, ma la signora si è accorta immediatamente del furto ed è precipitata nello sgomento non solo per gli 80 euro che c’erano dentro insieme a tutti i documenti, ma perché c’era il bancomat, ripetutamente usato allo sportello bancario finché non si è fortunatamente attivata la procedura di blocco automatico. L’episodio, come ogni volta che un anziano ne è protagonista, ha generato mortificazione e senso di impotenza che si sono ulteriormente amplificati quando si è recata il giorno stesso dai carabinieri per la denuncia ed è stato compilato un verbale per smarrimento. Perché? Nonostante le sue insistenze a un certo punto si è arresa e ha firmato quel verbale in cui il furto subito si è trasformato in uno smarrimento del portafogli di cui lei stessa sarebbe stata responsabile. E’ uscita umiliata. Ha iniziato la trafila per rifare tutti i documenti, bancomat, patente, tessere varie prendendo gli appuntamenti necessari a partire dalla carta d’identità e, proprio il giorno prima di recarsi in anagrafe, ha trovato una lettera nella cassetta della posta in cui la Polizia Locale comunicava il ritrovamento del portafogli con tutti i documenti dentro. Una signora l’aveva notato in via Ciro Menotti il giovedì stesso in cui era stato rubato alla 79enne e l’aveva subito consegnato ai vigili urbani che avevano provveduto a spedire per posta la lettera recapitata sette giorni dopo. Polizia Locale e Carabinieri non condividono le informazioni? Avrebbero collegato immediatamente la signora ai documenti. Mortificazione e umiliazione di un sistema che rende le vittime ancor più vittime hanno lasciato il posto alla ferma volontà di dire che le cose possono funzionare meglio di così.

Sara Gelli

 

 

 

 

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