Dotare la Polizia Locale di taser. E’ stata questa la richiesta lanciata giovedì 27 luglio in Consiglio Comunale da Fratelli d’Italia Carpi attraverso una mozione ad hoc. “Carpi – ha dichiarato la consigliera Federica Boccaletti – è una città sempre più alle prese con grossi problemi di insicurezza pertanto riteniamo che l’Amministrazione debba responsabilmente mettere in atto tutto quanto sia in suo potere per contribuire a invertire quanto prima questo preoccupante trend. Considerando che, in base all’emendamento al decreto legge n.113/2018, approvato il 30 maggio 2023 nelle commissioni affari costituzionali e lavoro alla Camera dei Deputati, sarà possibile dotare di armi a impulso elettrico, i cosiddetti taser, gli operatori dei corpi e servizi di Polizia Locale per i Comuni con una popolazione residente superiore ai 20mila abitanti, riteniamo che Carpi in quanto appartenente all’Unione delle Terre d’Argine, che nel complesso supera i 100mila abitanti, debba attivarsi per mettere in atto ogni singola iniziativa volta a dotare nel più breve tempo possibile la nostra Polizia Locale delle armi a impulso elettrico, un valido strumento di deterrenza e al tempo stesso di protezione individuale degli operatori”. La discussione che ne è seguita è stata a tratti surreale: ad aprire le danze è stato Giovanni Maestri (Pd) che dopo aver più volte ribadito “una serie di inesattezze contestabili che minano alle fondamenta la qualità della mozione”, aver auspicato “una minor superficialità” nell’affrontare un tema, quello della sicurezza appunto, “tanto rilevante” e ricordando, citando il testo di FdI, “che quando si parla di sicurezza come diritto sacrosanto, sarebbe il caso di lasciar stare le cose sacre” si è lanciato in una disquisizione sull’uso del taser negli Stati Uniti e sulle morti che ne derivano. “Vittime che, spesso, risultavano moleste a causa degli stati depressivi di cui soffrivano e che pertanto necessitavano di assistenza medica. Morti che creano un generale senso di sfiducia nei confronti delle Forze dell’Ordine”. E dopo aver sottolineato come “in città i reati siano in calo e che quindi sarebbe il caso di smettere di proclamare fatti non veri anche in questa sala”, Maestri ha concluso dicendo che “l’adozione del taser nel nostro Comune è del tutto prematura”. “Trovate pace” lo ha incalzato la capogruppo di Fratelli d’Italia, Annalisa Arletti: “la sicurezza non è un bisogno bensì il primo dei diritti. Perchè ora state minimizzando il problema mentre poche settimane fa ci chiedevate di firmare lettere per ottenere più agenti sul nostro territorio? Il problema non va tirato fuori solo quando vi fa comodo”. Il taser, che è stato adottato dal Comune di Ravenna e a stretto giro anche da quello di Ferrara, piace anche a Giulio Bonzanini (Lega): “a Carpi, e penso al centro storico, si sono verificate delle situazioni critiche che avrebbero potuto richiedere l’uso di questo dispositivo. Sentire paragoni con gli Stati Uniti è ridicolo e liquidare certi atteggiamenti pericolosi che creano scompiglio e danni alla comunità e agli stessi agenti non è accettabile. Il taser serve a massimizzare l’efficacia degli interventi, non lo si usa a sentimento, esistono protocolli stringenti”. A cercare di rimettere in riga le Opposizioni ci ha poi pensato Chiara Obici (Pd): “occorre fare una riflessione sui rischi associati a questi dispositivi”. E dopo aver rievocato lo spettro degli States, ha sottolineato come un agente non sia in grado di “capire se chi ha di fronte è incinta o è cardiopatico… così come difficilmente si può stimare la distanza adeguata da cui usare il dispositivo. E’ dunque opportuno aspettare i risultati dei comandi che hanno deciso di procedere con tale sperimentazione per capire vantaggi ed elementi di debolezza. Questa mozione confonde il tema della sicurezza della città con quella degli operatori. Il taser infatti è un’arma per la protezione individuale ma gli agenti hanno già altri dispositivi in dotazione”. Quindi la sicurezza della Polizia Locale viene dopo quella dei cittadini? Dare loro uno strumento in più, la cui funzione è prettamente di deterrenza, dopo un’opportuna formazione, rappresenterebbe un pericolo per la comunità stessa? “Usare il taser implica un addestramento. Dubitarne significa dubitare degli stessi agenti. Quesa ritrosia è inspiegabile”, aggiunge Bonzanini. Va poi detto che avere in tasca un taser non obbliga nessuno a impiegarlo, concetto più volte ribadito dalla consigliera 5 Stelle, Monica Medici: “questa dotazione rappresenta una possibilità, non un obbligo. Il no della Maggioranza nasce dal fatto che la proposta viene dal di fuori del loro schieramento. Non è una mitragliatrice, non siamo mica negli Stati Uniti! Se glielo diamo potranno usarlo in caso di bisogno in caso contrario dovranno fronteggiare situazioni che si fanno sempre più difficili privi degli strumenti idonei”. Non ha rinunciato a intervenire nella discussione nemmeno l’assessore con delega alla Polizia Locale, Mariella Lugli: “dal confronto col comandante della PL, Davide Golfieri, emerge come oggi a Carpi le aggressioni ai danni degli agenti siano di tipo verbale e non fisico tanto che negli ultimi anni non sono mai dovuti ricorrere all’uso dello spray al peperoncino. Non escludo si arriverà al taser ma non credo che in questo momento ve ne sia la necessità”. “E’ incredibile – tuona Boccaletti – state nuovamente ridimensionando il problema sicurezza a Carpi. Negate un problema che negli ultimi tempi voi stessi avete più volte sottolineato. Fate pace con voi stessi: il problema esiste oppure no? Ascoltandovi sembra che Polizia Locale userebbe questo dispositivo all’impazzata, senza alcuna logica ma c’è una formazione che ne precede l’impiego, non viene semplicemente messo tra le mani senza preparazione. Caro Maestri, la superficialità è vostra, perchè avete fatto di tutto per smontare una proposta solo perchè non viene da voi. Sono basita di fronte al tenore dei vostri interventi. Il taser scoraggia chi intende commettere illeciti a farli, dov’è la pericolosità? Io ho fiducia nelle Forze dell’ordine e nella Polizia locale ed è importante che siano dotati di tutti gli strumenti necessari”. Deliziosa la chiosa finale di Maurizio Maio (Pd) che anche ieri sera non ha rinunciato alla consueta perla di saggezza: “definire la sicurezza un’emergenza a Carpi è una valutazione politica, non tecnica”. Chissà cosa avrà voluto dire.
Al momento del voto invece nessuna sorpresa: mozione bocciata grazie al consueto voto compatto del partitone. Insomma non siamo mica gli americani! Sipario.
Jessica Bianchi