Centro di Educazione alla Sostenibilità in prima linea per proteggere l’ambiente

“Una cosa che rileviamo da tempo – spiega Giuliano Ferrari - è la facilità di cogliere l’attenzione dei bambini e dei giovani sui temi ambientali e come, soprattutto nelle scuole primarie, il messaggio passi poi direttamente alle famiglie. Il discorso cambia se parliamo degli adulti, molto più difficili da coinvolgere, anche perché in alcuni casi restano arroccati su teorie negazioniste”.

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Sciame di Bicicletta storica manifestazione targata Ceas

Vento e grandine al Nord e incendi devastanti al Sud, fenomeni estremi che hanno riacceso l’attenzione sulla necessità, non più  procrastinabile, di  ripensare le politiche ambientali. L’Unione delle Terre d’Argine è impegnata da anni su questo fronte attraverso le attività del Ceas – Centro di Educazione alla Sostenibilità che propone un servizio permanente dedicato all’Educazione Ambientale, intesa sempre più come un’educazione al futuro e al cambiamento consapevole.  Il Ceas è nato nel 1991 e dal 2000, dopo un bando di gestione, è la Cooperativa La Lumaca, coordinata da Giuliano Ferrari, a svilupparne e coordinarne le attività. 

“Il nostro lavoro – spiega Giuliano Ferrari –  tocca temi legati alla sostenibilità a cui si aggiungono quelli presenti nell’Agenda 2030, la nostra bussola orientativa. Si parla di progetti che partono dalla prima infanzia e arrivano alle secondarie di secondo grado.  In termini di ricadute, lavoriamo affinché la coscienza ambientale delle nuove generazioni maturi, anche se quello che resta dopo il percorso dipende da tanti fattori. Abbiamo provato a intervistare  ragazze e ragazzi di 20 anni che durante il periodo scolastico avevano partecipato ai nostri incontri, e devo dire che le risposte sono state incoraggianti: molti di loro hanno fatto tesoro di quelle esperienze anche nella vita quotidiana.  Una cosa che rileviamo da tempo è la facilità di cogliere l’attenzione dei bambini e dei giovani e come soprattutto nelle scuole primarie il messaggio passi direttamente alle famiglie. Il discorso cambia se parliamo di adulti, molto più difficili da coinvolgere anche perché in alcuni casi restano arroccati su teorie negazioniste”.

I temi trattati negli ultimi anni sono stati soprattutto quelli legati  all’acqua come risorsa primaria e alla gestione dei rifiuti in un’ottica di riuso. “Il Ceas orienta il lavoro annuale – conclude Ferrari – su due binari: quello denominato Alfabeto Ambiente che riguarda la  progettazione interna e si concretizza attraverso le proposte rivolte alle scuole e quello dei progetti che imbastiamo insieme alla Regione Emilia Romagna. L’ultimo lavoro che prenderà forma in autunno è dedicato ai 17 goals dell’Agenda 2030: l’idea è quella di posizionare gli obiettivi dell’Agenda in alcuni punti del territorio e coinvolgere i cittadini in una sorta di caccia al tesoro collettiva”.  

Il servizio svolto dal Ceas infatti non è rivolto solo alle scuole ma alla cittadinanza tutta. L’ambiente è la nostra casa e proteggerlo, per quanto possiamo, è un dovere di tutti noi.