Ha raggiunto la scaletta della piscina montata dalla famiglia pochi giorni prima e, forse per recuperare un giocattolo, è caduto in acqua, perdendo la vita. Quando il padre, che si era assentato pochi istanti, è rientrato nel giardino ha notato la sagoma in acqua, ma, come si sarebbe poi scoperto nel giro di poco, per il figlio non c’era più nulla da fare. È morto all’età di due anni davanti a casa il piccolo Francesco Pioppi, vittima della tragedia avvenuta a Sant’Antonio in Mercadello, frazione del Comune di Novi.
Sentendo le urla provenire dall’abitazione, una dottoressa vicina di casa è intervenuta nel tentativo di prestare soccorso al piccolino, ma il tempo trascorso in acqua è risultato fatale e da subito i tentativi di rianimazione non hanno sortito l’effetto sperato. Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118, giunti con l’elisoccorso non appena ricevuto l’allarme. A lungo hanno provato a rianimarlo ma ogni tentativo si è dimostrato vano: trasportato al Policlinico di Modena i sanitari non hanno potuto far altro che constatarne la morte. Sul luogo anche i Carabinieri, impegnati a ricostruire i fatti, apparsi piuttosto chiari già pochi minuti dopo il tragico incidente. Secondo la ricostruzione, infatti, il tutto sarebbe avvenuto in una manciata di istanti in cui la madre del bimbo si trovava in casa e il padre a poca distanza dal giardino, pare impegnato in una conversazione. In quel momento Francesco sarebbe riuscito a raggiungere la piscina senza farsi notare, entrando autonomamente o cadendo in acqua per poi non riuscire più a risalire. Istanti fatali che non gli hanno lasciato scampo. La famiglia aveva montato la piscina pochi giorni fa, in occasione di una festa. Forse anche per la curiosità della novità il bambino avrebbe deciso di salire la scaletta. Pochi istanti sono bastati per toglierlo dagli affetti più cari e gettare la sua famiglia nella disperazione più nera.
Le indagini avviate dai militari ruotano tutte intorno all’ipotesi di una tragedia, in attesa che gli accertamenti autoptici certifichino l’avvenuta morte per annegamento del bambino, rispetto alla quale al momento non ci sono dubbi.