Undici domande del Comitato Aimag: “le risposte dei Sindaci potranno aiutare i cittadini a capire”

Ecco le domande per le quali il Comitato chiede risposte pubbliche prima dell’assembla del 29 giugno o comunque prima di ogni decisione al riguardo.

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Foto di repertonio di un incontro organizzato dal Comitato Aimag per il territorio

Lettera aperta ai soci pubblici di Aimag e in particolare a quelli che si adoperano per un passaggio ad Hera delle scelte strategiche dell’azienda: 

Nella confusione generale sul tema della partnership AimagHera, entro il quale la sostanza delle scelte è confusa nelle forme che le realizzano, con l’obiettivo di fare luce su questo tema perché i cittadini siano consapevoli di ciò che parte della politica ha in animo di fare, considerato che Aimag, fino a prova contraria, è un’azienda sana e dinamica e per di più fortemente integrata con il territorio, abbiamo raccolto e predisposto una lista di domande. Le risposte potranno aiutare i cittadini a capire le ragioni che pressano così a fondo per un cambiamento radicale nella governance che vedrebbe passare “la guida strategica e manageriale” ad Hera. Ecco le domande per le quali chiediamo risposte pubbliche prima dell’assembla del 29 giugno, comunque prima della decisione al riguardo.

  • Quali sono le ragioni per le quali ci si propone di muovere in questa direzione?
  • Quali sono i vantaggi e gli svantaggi per il cittadino da questa operazione?
  • Quali sono i vantaggi e gli svantaggi per i comuni?
  • Trattandosi di amministrazione di cosa pubblica, e quindi anche dei cittadini, esiste una delega da programmi elettorali che autorizzano una scelta simile? Esiste in altri termini un mandato politico?
  • Quali i motivi per una mancata discussione pubblica alla luce del sole dell’argomento?
  • Quali i risultati del successivo “confronto con Hera….per la definizione puntuale dei contenuti del solo regime transitorio”, come da odg del patto di sindacato ponte?
  • Per quali ragioni si valuta una simile proposta in assenza di un piano industriale e non si valutano alternative di partnership industriale, piuttosto che di cessione sostanziale del controllo aziendale?
  • Perché tanta fretta da parte di sindaci in scadenza, alcuni dei quali non rinnovabili?
  • Quali i motivi per passare da un’imprenditorialità pubblica attenta ai cittadini oltre che all’economicità, ad una imprenditorialità privata attenta al profitto?
  • Per quali ragioni si raccolgono candidature per il C.d.A mentre la direzione è lasciata alle indicazioni di Hera?
  • Perché non attendere le prossime elezioni del 2024 per proporre eventualmente queste scelte in campagna elettorale? Quali i motivi dell’urgenza quando si potrebbe prorogare il consiglio attuale fino ad allora?

Domande, domande, solo domande che abbiamo sentito più volte soprattutto in questi ultimi giorni confrontandoci con i cittadini, domande alle quali speriamo che gli amministratori coinvolti decidano di rispondere, ad oggi non abbiamo udito nessuna risposta.”

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