E’ uscita l’edizione speciale de La Voce della 5B a cui ha lavorato con impegno la classe della scuola primaria Leonardo Da Vinci realizzando un numero ricco di approfondimenti, interviste e recensioni sotto la guida esperta dell’insegnante Floriana Ippolito. Nell’ambito del progetto sono stata invitata martedì 23 maggio in qualità di ‘giornalista in carne e ossa’ per supportare il lavoro in classe ma sono stati questi colleghi in erba a insegnarmi che è importante dare un senso a quello che si vive: i loro sguardi, i loro gesti, la loro attenzione, la curiosità mai invadente e le domande fatte con educazione, il volume delle loro voci sovrapposte ma senza mai superare la soglia del rispetto… questa è la scuola!
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Nelle pagine del giornale di classe hanno raccontato la passione per lo sport e il progetto Muoviti, Muoviti; hanno intervistato Sabrina, la giovane insegnante di educazione fisica, appassionata di nuoto; hanno elaborato il grafico per illustrare l’indagine fatta intervistando i compagni di scuola per capire quanto sia diffusa la pratica sportiva (calcio, nuoto e ginnastica sono le discipline più diffuse); hanno proposto la recensione di Mio fratello rincorre i dinosauri di Giacomo Mazzariol; hanno intervistato la sottoscritta; hanno parlato della partecipazione ai giochi di matematica Kangarou; hanno salutato la scuola ricostruendone la storia attraverso le interviste agli insegnanti; hanno raccontato la passione per il teatro intervistando una compagna di classe che ha frequentato il corso di teatro e ha recitato in Cuore di Ghiaccio al Comunale; hanno intervistato il maestro di musica Renato Giorgi.
Nella giornata di martedì 6 giugno la classe è stata in visita a Radio Bruno, occasione per la scuola di aprirsi al territorio: i ragazzi hanno potuto sperimentare la radio in diretta e osservare da vicino il lavoro della redazione.
Le pagine finali de La Voce della 5B contengono i saluti della maestra Floriana senza la quale non sarebbe stato possibile realizzare il progetto e che con caparbietà non si è arresa di fronte alle innumerevoli difficoltà. Per i suoi alunni è sicuramente stata “un po’ come Serena per Tomà (Un anno da Nabbo): un punto fermo, accogliente, attenta, concentrata sul cercare di aiutarvi a migliorare e non a cambiare, rispettosa del vostro modo di essere e delle vostre personalità perché il rendimento scolastico non coincide con la persona. Spero di essere riuscita ad incuriosirvi almeno un po’ perché solo così si impara: le materie diventano mezzi per capire come funzionano la mente, il mondo e la vita”. Questa è la scuola.
Sara Gelli