Il grande cuore di Rovereto: “davanti alla tragedia della Romagna non potevamo restare con le mani in mano”

I ragazzi della Scuderia A-team Rovereto e della Polisportiva Roveretana di fronte all’alluvione che ha messo in ginocchio la Romagna hanno voluto portare il loro aiuto e così sono partiti con al seguito pompe sommerse da svuotamento, prolunghe, generatore di corrente, torce, stivaloni, impermeabili… mettendo a disposizione tempo, energia e braccia per spalare fango e portare un poco di sollievo.

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I ragazzi della Scuderia A-team Rovereto e della Polisportiva Roveretana di fronte all’alluvione che ha messo in ginocchio la Romagna hanno voluto portare il loro aiuto e così sono partiti in otto, a bordo di un furgone, dopo aver caricato pompe sommerse da svuotamento, prolunghe, generatore di corrente, torce, stivaloni, impermeabili e 15 confezioni di acqua donate dalla Fonte di Carpi. Al loro seguito anche un’altra auto con tre persone e numerosa attrezzatura. Una volta arrivati da un loro contatto, vicino Cesena, si sono divisi in due squadre: una è rimasta sul posto a svuotare uno scantinato allagato mentre un’altra si è recata a Russi per portare aiuto alla Fattoria Dalle Chiocce romagnole. “Lì – raccontano i volontari – si è rotto un ponte e l’acqua ha raggiunto la fattoria in pochi istanti con un’onda fortissima e molti animali sono morti. Abbiamo svuotato la casa da tutti i mobili, portandoli sotto a un pergolato, poi abbiamo pulito dalla melma e dal fango muri e pavimenti e ripristinato gli arredi”.

Davanti alla tragedia della Romagna, concludono, “non potevano restare con le mani in mano”.

Tanta la riconoscenza delle proprietarie della Fattoria che sulla loro pagina Facebook hanno scritto: “è stata dura entrare da quel cancello e non sentire i galli cantare. E’ stata dura non sentire il ragliare dei nostri asini e il belare delle pecore che ci salutano ogni volta che arriviamo a casa. E’ stata dura respirare un odore diverso da quello dell’amore che c’è nella nostra fattoria. Non sapevamo da che parte girarci, non sapevamo cosa ci aspettava dopo la porta di casa, ma soprattutto a fare il giro attorno cercando gli animali dispersi. Poi siete arrivati voi che con la vostra forza e grinta ci avete riacceso il sorriso e dato la forza di credere che il nostro, ma anche vostro paradiso, potesse rinascere. Non sappiamo nemmeno i vostri nomi ma con voi vogliamo ringraziare chi in qualsiasi modo ci sta vicino e ci aiuta”.

J.B.

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