Anche a Correggio crolla l’affluenza dal 72 per cento al 59,4. Sempre meno persone vanno a votare ma Fabio Testi fa il pieno ed è il nuovo sindaco con il 59,5 per cento dei voti: 6819 cittadini hanno votato per il candidato del centrosinistra (erano stati 7.930 per Ilenia Malavasi nel 2019, 58,8 per cento) sostenuto dal Partito Democratico che regge l’urto ed evita il ballottaggio. Il 43,4 per cento è un risultato lusinghiero di questi tempi per il partito di Elly Schlein affiancato da tre liste civiche (Uniti per Correggio con civici, Azione e Italia Viva 6,2 per cento; Noi Giovani 5,6; Le buone pratiche 3,6). Non ha pesato la scelta di Malavasi di abbandonare Correggio per impegnarsi a Roma e ha convinto il candidato Testi, 49 anni, ingegnere ambientale, già assessore ai Lavori Pubblici, Ambiente, Edilizia e Urbanistica.
Ha staccato di gran lunga l’avversario del centrodestra Simone Mora (25,4 per cento) che, forte dell’affermazione a livello nazionale, si aspettava probabilmente un risultato migliore ma questa è una terra tradizionalmente ‘rossa’ in cui non si sfonda scendendo in campo con le insegne dei partiti di governo. Il risultato di Mora correggese di 41 anni (sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Correggio al centro) va poco oltre il 21,8 per cento di Riccardo Rovesti nel 2019. La coalizione si attesta al 26 per cento.
Escono ridimensionati dalla tornata elettorale i 5 Stelle che a Correggio di sono presentati con un proprio candidato: Giancarlo Setti ha ottenuto l’8,8 per cento mentre per il Movimento c’è una severa contrazione dai 1552 voti del 2019 ai 465 del 2023. Non sfonda nemmeno Roberto Cesi di Rinascimento per Correggio che si ferma al 6,24.
Di qui a un anno toccherà anche a Carpi e vale la pena fare tesoro dell’esito delle urne al di là del Tresinaro per capire quali scelte politiche potrebbero premiare chi avesse in animo di vincere le prossime elezioni per diventare sindaco.
Sara Gelli