Un nuovo gesto di infinitagenerosità, un nuovo prelievo di organi che potranno salvare altre vite. Grazie all’altruismo tutt’altro che scontato della famiglia del donatore, un 70enne deceduto all’Ospedale Ramazzini di Carpi, lo scorso primo maggio l’équipe del procurement dell’Azienda Usl di Modena e il personale di sala operatoria hanno potuto prelevare fegato e reni: un intervento durato 6 ore, dalle 2 alle 8 del mattino, svolto sotto il coordinamento del Centro regionale trapianti, e proseguito con il successivo trapianto degli organi nei riceventi individuati tra i pazienti in lista di attesa. Nello stesso giorno era stato eseguito un altro prelievo, in questa occasione di cornee, donate da un 67enne.
Per entrambi i prelievi sono stati due i fattori determinanti: in primis il consenso dato dalle famiglie in un momento di grande dolore, e in seconda battuta, ma non meno importante ai fini del risultato, il gioco di squadra tra i professionisti e i servizi coinvolti, tra cui anche la Radiologia e il Laboratorio, che hanno eseguito nei tempi necessari gli esami previsti dalla procedura di valutazione di idoneità del potenziale donatore.
“L’attività di procurement – affermano Enrica Becchi e Barbara Ferrari, rispettivamente responsabile medica e coordinatrice infermieristica dell’attività – si fonda sulla grande collaborazione di tutti gli operatori, che conoscono l’importanza di far sì che ogni gesto di generosità si trasformi in opportunità per salvare la vita di altre persone. La presenza di professionisti appositamente formati consente il coinvolgimento delle famiglie, che purtroppo in quel momento vivono il dolore della perdita di un proprio congiunto, in una scelta così preziosa come quella della donazione”.