Cresce a Carpi l’indebitamento delle famiglie, strozzate dal carovita

Un annus horribilis, così potremmo definire il 2022 che ci siamo lasciati alle spalle. Un anno segnato dalle conseguenze della pandemia da un lato e dalla guerra in Ucraina dall’altro. Situazioni che hanno avuto ripercussioni nelle vite di ciascuno di noi poiché “inflazione e rincari”, ha sottolineato Suor Maria Bottura, direttrice della Caritas diocesana, nel presentare l’osservatorio delle povertà 2022, si sono abbattuti nella quotidianità delle famiglie, assestando un colpo durissimo soprattutto su coloro che “già si trovavano sulla soglia di povertà”.

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Da sinistra Alessandra Mioni, Vania Veronesi, Suor Maria Bottura, Don Gildo, Fulvio Ferrarini e Marco Vezzani

Un annus horribilis, così potremmo definire il 2022 che ci siamo lasciati alle spalle. Un anno segnato dalle conseguenze della pandemia da un lato e dalla guerra in Ucraina dall’altro. Situazioni che hanno avuto ripercussioni nelle vite di ciascuno di noi poiché “inflazione e rincari”, ha sottolineato Suor Maria Bottura, direttrice della Caritas diocesana, nel presentare l’Osservatorio delle povertà 2022, si sono abbattuti nella quotidianità delle famiglie, assestando un colpo durissimo soprattutto su coloro che “già si trovavano sulla soglia di povertà”. Persone che in modo massiccio si sono rivolte ai Centri di Ascolto, compresi i nuclei ucraini fuggiti dal conflitto in corso: “ci siamo confrontati col rischio di tanti di cadere in povertà o di vedere inasprita la propria condizione di indigenza. Non basta avere un lavoro e una casa per dirsi al riparo dai pericoli. Spesso infatti si tratta di un’occupazione precaria e di un salario insufficiente che finiscono per mettere in discussione anche la stabilità abitativa e questo è tanto più grave quando in famiglia vi sono minori”.

Nel 2022 sono state 974 le famiglie seguite (120 quelle ucraine) con oltre 1.500 interventi, “ovvero – prosegue suor Maria – momenti di ascolto, di definizione di progetti, erogazione di contributi per sostenere bollette, affitti, spese condominiali e ticket sanitari” e sono stati distribuiti 12mila pacchi viveri a cui si aggiungono le circa 600 tessere dell’Emporio partecipativo Cinque Pani, “una realtà commerciale importante e aperta a tutti, dove nessuno è ghettizzato. Ciascuno – spiega Vania Veronesi – può entrare e fare una spesa completa, pagando in contanti o con le prepagate finanziate da Diocesi, Fondazione Cr Carpi e Comune. Con l’aumento dell’inflazione si acuiscono anche le diseguaglianze: l’incremento dei prezzi pesa il doppio nelle famiglie povere poiché l’incidenza sul carrello della spesa è maggiore rispetto al reddito disponibile. Da Cinque Pani ci impegniamo ad educare al valore del denaro, affiancando le numerose famiglie con cui abbiamo ormai stretto relazioni significative e salvaguardandone la dignità”.

Al Centro di Ascolto Porta Aperta di Carpi, sottolinea il coordinatore Alessandro Gibertoni, “abbiamo assistito a un leggero calo delle famiglie italiane ma c’è uno zoccolo duro che continua a venire a causa di problemi ormai cronici legati al tema dell’occupabilità e che rendono estremamente difficile riuscire a uscire da quel circolo vizioso. Il 25% delle famiglie che si sono rivolte a noi vive una condizione di forte indebitamente sulle utenze e, in particolare, sulle rate condominiali che hanno subito un balzo piuttosto gravoso. Altre invece sono strozzate dai debiti con banche, finanziarie… Sono invece 23 i nuclei che frequentano il centro e che stanno puntualmente onorando le rate del mutuo per l’acquisto della casa: recarsi da noi per prendere gli alimenti tradisce però la loro fatica a tirare avanti”.

Da sinistra Alessandro Gibertoni, Loretta Tromba e Linda Oliviero

Lavoro e casa costituiscono le due grandi sfide a cui Caritas vuole tentare di dare una risposta sempre più strutturata. “Per far fronte alle situazioni di emergenza abitativa, disponiamo di 6 alloggi, più uno gestito dall’associazione La Tenda con cui collaboriamo, oltre al dormitorio, e nel 2022 abbiamo ospitato 31 persone”, spiega suor Maria. La disoccupazione resta una delle principali cause di povertà e, spesso, una formazione insufficiente rende vano ogni tentativo di inserimento sul mercato del lavoro. Per tale motivo Caritas promuove “un servizio informativo di sportello, l’attivazione di tirocini e un sostegno economico per corsi di formazione specifici”, conclude la direttrice della Caritas Diocesana.

A offrire invece una “formazione finanziaria di base per tentare di attenuare o prevenire il sovraindebitamento” è l’associazione Dedalo, spiega Fulvio Ferrarini. “Analizziamo ogni singola situazione, elaboriamo piani di rientro, in taluni casi favoriamo l’auto imprenditorialità o l’accesso al microcredito sociale. Nel 2022 abbiamo assistito 104 persone, di cui 70 italiani. I problemi maggiori sono legati alla mancanza di lavoro o a un reddito insufficiente che rendono poi il diritto alla casa sempre più precario”.

Un altro prezioso tassello messo in campo da Caritas e Porta Aperta è senza dubbio il grande magazzino di via Montecassino, Recuperandia, i cui proventi vanno a sostenere le famiglie in difficoltà. “Una realtà che – spiega l’operatrice Linda Oliviero – quest’anno ha compiuto 20 anni di vita”. Uno straordinario esempio non solo di circolo virtuoso ma anche di melting pot riuscito: “in bottega a fare acquisti vi sono abbienti e indigenti, anziani e giovani, italiani e stranieri. Una commistione di cui siamo orgogliosi”, aggiunge Linda. Una realtà capace di promuovere “una nuova consapevolezza circa l’importanza del riuso” e di aprirsi a un numero sempre maggiore “di soggetti del territorio, a partire dalle scuole”, conclude.

Jessica Bianchi 

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