Qualcuno vorrebbe vederlo venduto a una catena della grande distribuzione, altri lo immaginano come un contenitore culturale ma l’ipotesi più accreditata resta quella di crearvi un Hub della formazione superiore. Stiamo parlando dello stabile di Piazzale Ramazzini che per anni ha ospitato il mercato coperto, esperienza giunta al capolinea nel 2015. Da allora il fabbricato giace inutilizzato, eccezion fatta per una manciata di eventi legati al festival Concentrico organizzato dall’associazione culturale AppenAppena e alla mostra dedicata al Pug. Ma quale sarà il reale futuro di questo edificio alle porte del centro storico? Nel dicembre del 2021 l’Amministrazione comunale aveva annunciato come, in accordo con la Regione, avesse deciso di “riqualificare l’ex mercato coperto nel corso del prossimo anno, facendolo diventare un polo della formazione professionale”. Tralasciando i tempi epici con cui gli enti pubblici riescono a portare a compimento i propri propositi, l’idea è quella di avviare un nuovo corso di Its dedicato al distretto moda, con un focus tecnico, capace cioè di creare personale formato sull’uso del digitale nella produzione del tessile-abbigliamento. Uno spazio insomma dove poter fare orientamento lavorativo e avviare nuove start up. Al momento si starebbero cercando le risorse economiche necessarie, ovvero qualche milione di euro, presumibilmente un mix di fondi europei e regionali, questi ultimi dedicati agli interventi di rigenerazione urbana. L’esempio a cui l’Amministrazione guarda è senza dubbio quello di San Mauro Pascoli, nel quale all’interno della splendida Villa Torlonia è stato realizzato Tech4Fashion Hub, il primo incubatore di startup innovative in Romagna nel campo della moda calzaturiera. Un progetto che vorrebbe promuovere e sostenere nuove idee imprenditoriali vocate all’innovazione e alla sostenibilità, con la collaborazione di Università e Regione Emilia-Romagna.
Un’esperienza dal suono famigliare, sì perchè a Carpi, si sa, la storia si ripete: alzi la mano chi ricorda il Polo della Creatività! Nel 2016 la prima Giunta Bellelli aveva approvato il progetto definitivo dei lavori di ristrutturazione del fabbricato di via Nuova Ponente della Polisportiva Dorando Pietri dove avrebbero dovuto convivere la sede del Centro per l’Istruzione degli Adulti, spazi di formazione, promozione e documentazione destinati alla nuova sede di Formodena e dell’Archivio documentale Labirinto della Moda, oltre che di Carpi Fashion System. E, ancora, uffici e laboratori per il co-working e attività di incubatori d’impresa per i giovani oltre al cosiddetto Fab-lab (che comprende laboratori di ricerca e innovazione e officine di fabbricazione digitale con stampanti 3D). Un progetto poi finito nel cestino anche in ragione dell’operazione milionaria targata Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, impegnata a creare in città un tecnopolo dedicato all’alta formazione (nonché un corso di laurea magistrale) nell’Oltreferrovia. Una struttura dalle finalità molto simili a quelle ipotizzate dai nostri amministratori. Il progetto del Polo della Creatività, lanciato e caldeggiato dall’ex assessore Simone Morelli, è così tramontato definitivamente nel 2022 quando lo stabile della Polisportiva è stato destinato a un’altra funzione, ovvero ospitare Polizia Locale e Servizi Sociali dell’Unione delle Terre d’Argine.
Ora però quell’ipotesi si fa nuovamente largo: sostanzialmente stesso contenuto ma contenitore differente. La Fondazione ha sborsato ben 20 milioni di euro per dar vita a “un’università” sul cui futuro in molti nutrono già non poche perplessità, che senso avrebbe quindi creare un ulteriore hub della formazione superiore? Perchè i due enti non hanno unito gli intenti, le forze – e le risorse – per riunire sotto allo stesso tetto diversi tipi di offerta formativa? Stando ad alcune indiscrezioni, all’interno del mercato coperto dovrebbe spostarsi anche un “pezzo” di un istituto professionale carpigiano bisognoso di ulteriori spazi ma la trattativa col Comune è ancora in corso. Una cosa è certa anche a fronte di tale scenario l’operazione mercato coperto appare alquanto opinabile. Il rischio, infatti, oltre a rappresentare un non trascurabile spreco di denaro pubblico, è che si riveli quantomeno inutile. Una cosa però è certa, mentre si discute della sua destinazione, lo stabile continua a degradarsi sempre più. E intanto Carpi si riconferma la città dell’eterno ritorno…
Jessica Bianchi