A Mirandola è stata donata una nuova automedica. Carpi invece resta a bocca asciutta

Il mezzo di soccorso avanzato donato questa mattina andrà a sostituire quello di stanza al Ps di Mirandola e ormai obsoleto, e continuerà a garantire un servizio di automedica per 12 ore e di auto infermieristica per successive 12. A Carpi, invece, di automedica nemmeno l’ombra: nonostante i suoi oltre 72mila abitanti, la nostra città resta a bocca asciutta. Ancora una volta. A Carpi infatti, è bene ricordarlo, sui mezzi di soccorso non ci sono medici.

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Il vecchio mezzo, dopo un onorato servizio, potrà finalmente andare in pensione grazie alla generosità dell’imprenditore Gianluca Budri: in collaborazione con La Nostra Mirandola ODV presieduta dalla professoressa Nicoletta Vecchi Arbizzi, ha donato una nuova auto al Servizio di emergenza del Distretto di Mirandola. Il mezzo di soccorso avanzato sarà di stanza presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola e continuerà a garantire un servizio di automedica per 12 ore (turno diurno 8-20) e di auto infermieristica per successive 12. L’auto, consegnata stamattina, può essere utilizzata per trasportare sul luogo dell’evento un’équipe sanitaria con competenze avanzate e la relativa attrezzatura di soccorso. Il veicolo può quindi fornire supporto avanzato alle ambulanze in caso di situazioni gravi o complesse oppure intervenire in autonomia per trattare direttamente un paziente che non necessiti del successivo trasporto in ospedale.

A Carpi, invece, di automedica nemmeno l’ombra: nonostante i suoi oltre 72mila abitanti, la nostra città resta a bocca asciutta. Ancora una volta. A Carpi infatti, è bene ricordarlo, sui mezzi di soccorso non ci sono medici. Nel gennaio 2020 era giunta la tanto attesa apertura da parte dell’Ausl di Modena circa la possibilità di introdurre a Carpi un’automedica poi è arrivato il Covid e tanti saluti. Stefano Toscani, ormai ex direttore del Dipartimento Interaziendale di Emergenza Urgenza dell’Usl e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena era stato chiaro: “il progetto non è tramontato ma sospeso. Se ne riparlerà tra tre anni” (ndr – il 2023 si avvicina ma al momento non si muove foglia). Un’assenza pesantissima che deve fare i conti con la difficoltà – comune a tutto il Paese – di reperire personale specializzato nell’Emergenza – Urgenza. Una carenza che non deve però diventare un alibi. Nel frattempo continuiamo a far volare elisoccorsi…

Jessica Bianchi

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