Carpi, cresce l’abuso di tranquillanti tra i giovanissimi, alla ricerca di “una coperta di sicurezza”

Il crescente uso di psicofarmaci a scopo ricreativo tra gli adolescenti è la nuova frontiera della dipendenza e riguarderebbe 1 giovane su 10. Anche la nostra città, purtroppo, non sfugge a questa nuova moda, come sottolinea il dottor Massimo Bigarelli, direttore della Struttura Complessa Dipendenze Patologiche dell’Area Nord: “stiamo registrando un aumento nell’uso di psicofarmaci e, in particolare, di tranquillanti anche nella popolazione giovanile, perlopiù di sesso femminile, e in ragazzi che frequentano le scuole e l’università, per sedare situazioni di ansia. C’è come una paura ad affrontare la vita, lo stress, le situazioni quotidiane. Un’insicurezza che li fa rifugiare in questi tranquillanti”.

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Psicofarmaci che diventano una moderna coperta di Linus. Un rassicurante pezzettino di stoffa da portare sempre con sé per vincere l’insicurezza, l’ansia, la paura del mondo esterno…

Il crescente uso di psicofarmaci a scopo ricreativo tra gli adolescenti è la nuova frontiera della dipendenza e riguarderebbe 1 giovane su 10. L’allerta arriva dal XXIV Congresso nazionale della Società Italiana di Neuro-Psico-Farmacologia tenutosi nelle scorse settimane. Sottratti dall’armadietto dei farmaci di casa, procurati nel sottobosco della rete o per strada, questi medicinali possono possono però comportare gravi ripercussioni sulla salute dei teenagers.

“Gli psicofarmaci, insieme a un percorso terapeutico a 360 gradi – affermano gli psichiatri – sono fondamentali per curare le malattie mentali anche nei giovani e nei giovanissimi” ma se vengono assunti con modalità non corrette e senza alcun tipo di controllo possono costituire un grave pericolo. Anche la nostra città, purtroppo, non sfugge a questa nuova moda, come sottolinea il dottor Massimo Bigarelli, direttore della Struttura Complessa Dipendenze Patologiche dell’Area Nord: “stiamo registrando un aumento nell’uso di psicofarmaci e, in particolare, di tranquillanti anche nella popolazione giovanile, perlopiù di sesso femminile, e in ragazzi che frequentano le scuole e l’università, per sedare situazioni di ansia. La Neuropsichiatria infantile, così come altri servizi, ci segnala fenomeni di attacchi di panico tra i più giovani: c’è come una paura ad affrontare la vita, lo stress, le situazioni quotidiane. Un’insicurezza che li fa rifugiare in questi tranquillanti; ovviamente dall’uso prolungato nel tempo può poi scaturire una vera e propria dipendenza. Cercano la coperta di sicurezza in questi medicinali ma in realtà ad essere esaminate dovrebbero essere le dinamiche che li hanno condotti a tale abuso”.

Farmaci usati come ancora di salvezza e rassicurazione.  che possono però rivelarsi estremamente pericolosi. Da qui la necessità di avviare campagne di sensibilizzazione e informazione e di azioni educazionali, anche con il coinvolgimento delle istituzioni: dalla scuola, alla classe medica, dai medici di medicina generale alle famiglie.

Jessica Bianchi

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