Il prezzo del gas scende, ma le bollette no (per ora)

Insieme alle bollette del gas arriva l’ennesima stangata per la famiglie carpigiane con tanti consumatori che si sentono beffati dal momento che il prezzo all’ingrosso della materia prima non solo sta scendendo ma è anche ben lontano da quello raggiunto l’estate scorsa quando era letteralmente schizzato alle stelle (340 euro al megawattora). E allora come mai le bollette sono più salate che mai? Alcuni clienti Sinergas, in regime di mercato libero, lamentano, a pari consumi, fatture triplicate rispetto allo stesso bimestre dell’anno precedente, con un prezzo applicato del gas pari a 3 euro al metro cubo (smc), sostanzialmente quello di agosto. A spiegare cosa sta succedendo è Mirko Dal Pozzo, direttore generale di Sinergas Spa.

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Insieme alle bollette del gas arriva l’ennesima stangata per la famiglie carpigiane con tanti consumatori che si sentono beffati dal momento che il prezzo all’ingrosso della materia prima non solo sta scendendo ma è anche ben lontano da quello raggiunto l’estate scorsa quando era letteralmente schizzato alle stelle (340 euro al megawattora). E allora come mai le bollette sono più salate che mai?

Alcuni clienti Sinergas, in regime di mercato libero, lamentano, a pari consumi, fatture triplicate rispetto allo stesso bimestre dell’anno precedente, con un prezzo applicato del gas pari a 3 euro al metro cubo (smc), sostanzialmente quello di agosto. 

“Sul mercato libero – spiega Mirko Dal Pozzo, direttore generale di Sinergas Spa – abbiamo diverse offerte a prezzo fisso o variabile. In ogni contratto è specificato qual è il meccanismo d’indicizzazione adottato in caso di offerta a prezzo variabile e, lo ricordo, per le tariffe indicizzate, il prezzo del gas subisce alterazioni nel corso del tempo di validità dell’offerta sottoscritta, seguendo le fluttuazioni del mercato. Noi abbiamo mantenuto una formula che usiamo da anni e che si è sempre dimostrata premiante per il consumatore, garantendogli meno scossoni in bolletta, ma che ha un meccanismo di aggiornamento del prezzo in ritardo rispetto a quanto accade quotidianamente. Non nego che nell’ultimo trimestre 2022 la tariffa sia stata sfavorevole rispetto al costo giornaliero del gas ma a partire da questo mese di gennaio recepirà il deciso e importante calo del costo della materia prima”.

Fluttuazioni di prezzo che non vengono comunicate ai clienti poiché, sottolinea Dal Pozzo, “non sono il frutto di variazioni unilaterali, peraltro non consentite dalla legge, bensì rientrano tra gli aggiornamenti previsti dalla formula scelta nel contratto”.

A pesare negativamente sulle bollette in arrivo in queste settimane e riferite al bimestre novembre-dicembre 2022 è stato il prezzo elevato del gas all’ingrosso nella prima metà del dicembre scorso: il suo valore, come spiegato da ARERA, “si è tenuto strutturalmente alto attorno ai 135-140 euro a megawattora”. Il risultato? Di questo andamento ARERA ha tenuto conto nel nuovo aggiornamento del costo della componente gas. Dal 1° ottobre 2022, tale valore è calcolato mensilmente in base alla media giornaliera dei prezzi del mercato all’ingrosso italiano e comunicato il mese successivo a quello di validità del prezzo. Ecco perché le bollette del metano di gennaio 2023 lievitano, nonostante il calo delle quotazioni gas. Se il prezzo del gas all’ingrosso dovesse mantenersi tra i 70 e gli 80 euro al megawattora, potremmo iniziare a tirare un sospiro di sollievo ma attenzione, avverte Dal Pozzo, “con l’abbassarsi delle temperature, il prezzo del gas, oggi assestatosi sotto l’euro a metro cubo, potrebbe risalire. Il prezzo giornaliero tiene infatti in considerazione l’incrocio tra domanda e offerta, oltre alla disponibilità di materia prima. Ergo, quando fa più freddo il prezzo sale”.

In città i consumi di gas hanno subito un brusco rallentamento, stimabile intorno a un -40% tra ottobre e novembre 2022, complice anche un autunno decisamente mite. “Quasi tutti hanno acceso il riscaldamento tra il 7 e il 15 novembre e dunque anche se la tariffa era sfavorevole, gli aumenti sono stati calmierati dai minori consumi. In passato, quando il gas costava 20 centesimi, le eventuali variazioni non pesavano granché in bolletta oggi purtroppo non è così”.

Chi avesse rilevato delle anomalie è “invitato a rivolgersi al nostro sportello – conclude il direttore di Sinergas – per chiedere chiarimenti e verificare se, ad esempio, la bolletta è frutto di una stima di consumi poiché non basata sulla lettera effettiva. Oggi infatti basta una manciata di metri cubi in più per maggiorare i costi anche in modo sensibile. Nel caso in cui, invece, il cliente non fosse più soddisfatto della propria offerta può cambiarla senza alcun costo aggiuntivo” anche in considerazione del fatto che a partire dal 10 gennaio 2024, il mercato di tutela terminerà e il cliente dovrà scegliere un fornitore onde evitare che gliene venga assegnato uno, per così dire, d’ufficio.

Jessica Bianchi 

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