Carpi, la città dei parchi (chiusi)

Le opere infrastrutturali e impiantistiche necessarie per spalancare definitivamente le porte del Parco Santacroce dovrebbero partire nel mese di febbraio. Insomma il polmone verde resta chiuso ed è difficile immaginare che possa essere fruibile già a partire dalla primavera. Nel frattempo l’area, in barba a promesse, proclami e pre-inaugurazioni, viene ampiamente frequentata da chi ama passeggiare o correre nella natura. Corre voce che persino qualche giocatore di cricket abbia scelto il polmone verde della Fondazione come grande campo giochi. Resta invece aperta la spinosa questione del superamento in sicurezza, per pedoni e ciclisti di via Traversa San Giorgio, teatro di numerosi incidenti anche mortali

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Scatti aerei di Fabrizio Bizzarri

Era il 14 maggio 2022 quando la cittadinanza potè gustare un assaggio della bellezza e delle potenzialità del Parco Santacroce voluto dalla Fondazione CR Carpi. Ma dopo “le prove generali” come le definì la madrina dell’evento Donatella Bianchi, presidente del WWF Italia, il polmone verde di 26 ettari, dove sono state piantate circa 10mila essenze arboree tra cui specie antiche e in via di estinzione, è stato nuovamente chiuso. A bloccare per mesi la realizzazione delle opere infrastrutturali e impiantistiche necessarie per spalancare definitivamente le porte dell’area verde è stato il passaggio della gestione di via Traversa San Giorgio dalla Provincia ad Anas. 

Quest’ultima infatti, bocciando il progetto del passaggio ciclopedonale a chiamata sull’asse viario, ha di fatto contribuito a dilatare enormemente i tempi. Solo nell’agosto del 2022 la situazione di stallo venne superata con la decisione di posizionare l’ingresso pedonale e ciclabile su via Meloni e spostando poi a una fase successiva approfondimenti progettuali in concerto con la Bonifica per la predisposizione di una ciclo-pedonale diretta lungo il canale Santa Croce. L’ex presidente dell’ente Corrado Faglioni aveva annunciato che i lavori avrebbero “preso avvio già nel mese di agosto” ma da allora nulla è cambiato perché la tabella di marcia ha subito un notevole ritardo proprio per arrivare a una definizione di alternative all’attraversamento in sicurezza di Traversa San Giorgio a seguito dei dinieghi di Anas.

Dalla Fondazione arriva però la conferma che “i lavori sono già stati assegnati all’impresa esecutrice e che riguarderanno la recinzione dell’intero parco e delle future opere che vi verranno realizzate: dall’esecuzione del parcheggio su via Mulini alle fognature, da parte dei camminamenti alle infrastrutture (illuminazione, impianti di sicurezza, irrigazione). Cantiere che dovrebbe prendere il via a partire dal mese di febbraio”. 

Insomma il parco resta chiuso ed è difficile immaginare che possa essere fruibile già a partire dalla primavera. Nel frattempo l’area, in barba a promesse, proclami e pre-inaugurazioni, viene ampiamente frequentata da chi ama passeggiare o correre nella natura. Corre voce che persino qualche giocatore di cricket abbia scelto il polmone verde della Fondazione come grande campo giochi. Come dar loro torto… 

Dopo l’esempio della Cappuccina, Carpi si conferma la città dei parchi, chiusi. 

Resta poi aperta la spinosa questione del superamento in sicurezza, per pedoni e ciclisti  di via Traversa San Giorgio, teatro di numerosi incidenti anche mortali. La Fondazione si è dichiarata disponibile nell’ottobre scorso a realizzare un sottopasso all’altezza di via Bassa e Bersana ma dovrà comunque farsi i conti in tasca prima di avviare un’operazione tanto onerosa anche in considerazione degli enormi investimenti fatti (vedi alla voce Polo dell’innovazione di via Corbolani).

Jessica Bianchi 

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