I Pinguini Tattici Nucleari hanno fatto visita ieri, 6 dicembre, a Radio Bruno per presentare il loro nuovo album Fake News uscito il 2 dicembre e il relativo tour estivo negli stadi italiani. Il singolo Ricordi è stabilmente al primo posto in classifica e le date del tour sono tutte sold out, segno di un successo incredibile che ha travolto negli ultimi due anni la band bergamasca.
State vivendo un momento incredibile, com’è nata l’idea degli stadi?
“Stiamo bene – sorride Riccardo Zanotti, voce dei Pinguini – viviamo in un frullatore di emozioni tra incontri coi fan, presentazioni e interviste. Non ci credevamo agli stadi sold out, non era nemmeno nelle nostre aspettative. Noi non pensavamo nemmeno di poter cantare negli stadi poi ci hanno detto che avevamo i numeri per farlo e abbiamo detto: proviamoci”.
Voi siete sei artisti, c’è un leader tra voi o siete un gruppo “democratico”?
“Andiamo molto d’accordo – commenta Nicola Buttafuoco, chitarrista – siamo persone molto autoironiche, ridiamo di noi stessi. Facciamo molte attività insieme, ultimamente soprattutto parole crociate che ci uniscono molto. Il più bravo è Elio”. D’altronde, ammette lo stesso Elio, “io sono l’allenamento mentale migliore del mondo”. Ed è proprio lui, Elio Biffi, tastierista, che ci rivela le sue grandi passioni: “cucino e sono un esperto di cultura greca e romana. Sono il più umanista di tutti, ho frequentato il Liceo classico e all’Università ho studiato lettere quindi quello umanistico è il mio mondo, del resto non so nulla”. Il più matematico, a quanto dicono, è Riccardo, “anche se nessuno, in realtà, era bravissimo a scuola”, confessano.
La vostra storia inizia nel 2010 quando eravate un gruppo di adolescenti, i vostri genitori vi hanno sostenuto?
“Mio papà mi comprò la mia prima chitarra che volevo da tanto – dice Riccardo – ma mia mamma da subito ha iniziato a chiedersi se la mia passione non le sarebbe costata troppo. Ho deciso da subito di guadagnare con la musica per non far spendere soldi ai miei genitori. Che la musica non è un vero lavoro a volte ce lo ripetono ancora oggi”, ci dicono ridendo.
Il vostro album appena pubblicato si chiama Fake News, da dove nasce questo nome?
“L’estate scorsa sono circolate diverse voci su un nostro scioglimento totalmente infondate. Quelle notizie però ci hanno molto turbato, ci siamo chiesti come avevamo fatto a non dimostrare all’esterno quanto siamo legati tra di noi. La musica vera è la risposta alle notizie false”.
Parliamo della canzone Hikikomori – nome della sindrome che porta al ritiro sociale e coinvolge soprattutto i giovani – è in qualche modo legata al periodo della pandemia e del lockdown?
“Sì, è una metafora che riguarda ragazzi soprattutto giapponesi ma esiste poi in tutto il mondo, che decidono di ritirarsi a vita privata e non parlare più con nessuno, in pandemia ci siamo sentiti così. La musica è condivisione, è lo stare insieme, quindi l’antitesi del lockdown. Il 2020 è stato un anno rubato, dopo il successo nato da Sanremo ci hanno chiusi in casa ma i nostri fan ci hanno per fortuna aspettato.”
Un elemento fondamentale per far funzionare le cose nella band è, per i Pinguini, il fare cose da soli, coltivare proprie passioni e avere rispetto. Elio, ad esempio ha fatto “una colonna sonora, suono la fisarmonica e faccio ricerca musicale”; Lorenzo “un album da solista”; Nicola “suono musica elettronica, faccio il Dj e alcuni incontri con le scuole”; Matteo “coltivo progetti paralleli e suono sempre” mentre Simone si autodefinisce “prezzemolino, suono il basso e ho una mia band con cui suoniamo i Beatles”.
I Pinguini, nonostante il successo incredibile degli ultimi mesi, non ci nascondono che la lontananza da casa pesa sempre. Questa vostra genuinità, attaccamento alle cose semplici, alla famiglia, ai luoghi di nascita dove siete cresciuti si fa sentire durante i concerti? avvertite la lontananza?
“L’abitudine non ce la fai mai – dice Riccardo – un po’ di mancanza c’è sempre quando finisci il concerto e torni in albergo è chiaro però che la nostra vita deve essere fatta di spostamenti, di viaggi”.
“Non ci fai mai l’abitudine a girare continuamente, fare concerti e altro, non smette mai però di pesarti il fatto di stare lontano dai tuoi affetti ma per fortuna quando siamo in tour e stiamo lontani da casa lo facciamo solo per un breve periodo” ci dice Lorenzo, il più romantico del gruppo che si è trasferito a Cremona (a differenza degli altri che sono rimasti a Bergamo) proprio per amore.
Sempre del tema amore parla il singolo Pastello bianco, che ha riscosso un successo incredibile, ve lo aspettavate?
“Assolutamente no, noi mettiamo sempre il massimo impegno in ogni canzone che scriviamo quindi non ci aspettavamo che quella piacesse così tanto. Parliamo tanto di amore ma non siamo dei gran latin lover” confessa Elio, “anzi, non acchiappiamo molto come gruppo – ci dice Riccardo – siamo molto monogami, non siamo tagliati per fare i tombeur de femmes”.
La vera forza dei Pinguini è proprio la loro genuinità, il loro essere anche per i fan “normali”. Le persone vi vedono simili a loro, è la vostra più grande forza?
“Siamo un gruppo di amici normalissimo, nella gioia e nel dolore siamo rimaniamo sempre insieme”.
Il primo tour negli stadi dei Pinguini Tattici Nucleari comincerà il 7 luglio a Venezia, poi due date a San Siro, Firenze, Torino, doppio appuntamento all’Olimpico di Roma, Bari, Messina e finisce a Olbia in Sardegna.
Tornerete a Radio Bruno?
“Certo, tutti e 6”.
Giulia Martinelli e Chiara Melloni