Lo hanno salvato da morte certa e ora Mr. Bob, pur tra mille difficoltà, vive insieme a una famiglia che lo ama.
Il salvataggio fuori dal comune è stato compiuto da tre amiche carpigiane in viaggio a Dubai, “mentre stavamo cenando all’aperto in un hotel sulla spiaggia – raccontano – un gattino sano di pochi mesi gironzolava tra i tavoli. Improvvisamente un gatto adulto lo ha azzannato, ferendolo gravemente. Dopo averlo soccorso abbiamo chiamato un veterinario che lo ha preso in cura per la notte”. Pur avendo superato le ore più critiche però il micio non muoveva le zampe posteriori e il veterinario propose di fargli delle costose iniezioni per stimolare i nervi degli arti oppure di sopprimerlo. “Decidemmo di aiutarlo – continuano – nonostante stessimo per partire, affrontando le spese nella speranza che il micio si riprendesse e potesse essere adottato”.
Da quella sera il gatto è stato curato e accudito, grazie al contributo economico del gruppo di amici, di cui fa parte anche un sassolese, dalla Clinica veterinaria Pawsitive, la quale via whatsapp “ci informava sullo stato di salute di Mr. Bob. Non avendo recuperato l’uso delle zampe però per il micio non vi era alcuna possibilità di essere adottato e dunque il veterinario ci propose l’eutanasia”. Una scelta inaccettabile per una delle nostre concittadine che ha deciso di organizzare il viaggio del gatto pagando costi altissimi per il trasferimento via aerea di Bob da Dubai a Milano Malpensa. Dopo essere atterrato il micio è giunto a Carpi, dove da un paio di mesi sta facendo fisioterapia ed è stato dotato di un carrellino.
“Tutti ci guardano straniti quando raccontiamo la storia di Bob – spiega il gruppo che vuole restare anonimo, “perchè ciò che conta sono l’amore e la pietà verso gli animali” – ma non potevamo voltarci dall’altra parte. Ora siamo in tre ad aiutare la sua mamma adottiva a Carpi. A Dubai, così come in Qatar, nessuno si interessa dei randagi, non ci sono i Gattili ed è vietato dare loro cibo. I pochi volontari, come Fawaz Kanaan, sono degli eroi che rischiano in prima persona. È una situazione drammatica e ingiusta. Ognuno di noi è giusto che ne sia consapevole e che faccia la sua parte”.
J.B.