Caro energia e impatto sul terziario e sull’artigianato, conflitto in Ucraina, rischio recessione, prospettive per le imprese modenesi: questi i temi al centro della tavola rotonda organizzata da Confcommercio, a cui hanno preso parte l’assessore regionale Vincenzo Colla, il senatore di FDI Michele Barcaiuolo, il direttore generale di Hera Comm Isabella Malagoli, il presidente provinciale di Confcommercio Tommaso Leone, il presidente provinciale di FAM Antonio Verrillo.
“Con aumenti delle bollette tra il 150 e il 450% – ha ricordato Tommaso Leone – un’inflazione che sfiora il 12% e comprime la capacità di spesa delle famiglie, un calo stimato del PIL a novembre dello 0,7%, si allontana il momento in cui le attività modenesi del commercio, della ristorazione e del turismo potranno definitivamente rivedere la luce in fondo al tunnel: in questi settori, nel Paese sono a rischio 120mila imprese e 370mila posti di lavoro ed è dunque corretta la scelta del Governo di dare priorità al sostegno del tessuto economico produttivo, senza naturalmente abbandonare al proprio destino le famiglie”.
“La manovra messa in campo dal Governo Meloni – ha sottolineato Michele Barcaiuolo – da un lato cerca di dare risposte a imprese e famiglie sul caro bollette investendo oltre 20 miliardi, dall’altro sostiene la prospettiva di crescita delle imprese: mettere in condizione l’economia di produrre ricchezza significa costruire le condizioni per redistribuirla e fare dunque un’operazione sociale”.
“Solo l’Europa, ora troppo lenta, può affrontare il nodo del caro energia e far cessare la bestia della speculazione in atto – ha attaccato Vincenzo Colla – , giudico positiva la bombola d’ossigeno delle prime risorse della legge finanziaria, ma servono misure strutturali: così come abbiamo evidenziato nel tavolo permanente in Regione sulla crisi energetica, occorrono moratorie su mutui e prestiti delle imprese e ammortizzatori tagliati sulle piccole e medie imprese, che ora sono più a rischio”.
“Le imprese modenesi – ha dichiarato Isabella Malagoli, direttore generale di Hera Comm – ci hanno chiesto confronto, assistenza e aiuto e noi non le abbiamo lasciate sole: abbiamo potenziato tutti gli strumenti messi in campo dai Governi che si sono succeduti, a partire dalle politiche sulle rateizzazioni alle aziende – cresciute nei primi 9 mesi dell’anno dell’80% rispetto all’analogo periodo del 2021 – fino all’assistenza sull’utilizzo dei tax credit sull’energia e alla consulenza sul prodotto più appropriato da scegliere. Per dare anche in futuro più stabilità al tessuto economico, servirà comunque dotarsi di strumenti normativi capaci di contenere le oscillazioni”.
“Per tamponare gli effetti del caro energia bisogna fare sistema per dare sostegno alle nostre imprese – ha affermato Antonio Verrillo – che però devono essere messe in condizione di produrre energia rinnovabile per le nostre comunità: serve però semplificare, omogeneizzare ed accelerare i procedimenti autorizzativi per impianti a fonti rinnovabili”.
“E poi fatemi dire – ha concluso Leone – basta polemiche sulle luminarie nelle nostre città, che vanno accese adottando ogni misura utile a contenere il consumo energetico: tante attività del commercio si giocano nei prossimi 30 giorni la sopravvivenza”.