Lanceranno una petizione e una rete in tutta Italia per “ribaltare il tavolo” e costringere il loro partito, il Pd, ad eleggere “al massimo a gennaio” il nuovo segretario. Un centinaio di amministratori ed esponenti dem, 30-40enni ma non solo, tra cui anche il Sindaco di Carpi Alberto Bellelli, si sono confrontati ieri a Bologna per dare una scossa al partito ed indurlo ad ‘avvicinare’ il più possibile il congresso. Con un passo indietro preliminare anche dei vari capi corrente che fanno e disfano gli organigrammi del partito. “Il gruppo dirigente che ci ha portato in questa situazione non può essere quello che ci porta verso il futuro”, sottolinea Davide Di Noi della direzione nazionale, uno degli organizzatori di Rigenerazione. “Bisogna avere la voglia di fare un passo indietro”. Il nome che attira speranze e aspettative è quello di Stefano Bonaccini, idolo politico locale. “E’ il migliore presidente che l’Emilia-Romagna abbia mai avuto e uno degli amministratori più in gamba del panorama politico nazionale”, afferma Di Noi, il primo a parlare dal palco dei Giardini Margherita. “Con la leadership forte che c’è oggi a Palazzo Chigi anche il Pd ha bisogno di una leadership altrettanto autorevole. Spero che Bonaccini vorrà candidarsi e lo faccia il prima possibile, perché se continua così non so se il Pd arriverà vivo alle primarie di marzo”. Il sospetto degli autoconvocati e’ che i tempi si allunghino proprio per trovare nel frattempo il modo di sbarrare la strada a Bonaccini.
Per Alberto Bellelli, “la politica va cambiata e vanno cambiati anche molti attori della politica. È un naturale processo di rinnovamento, troppo spesso frenato da chi quel rinnovamento non lo vuole, per continuare a ricoprire i ruoli che mantiene da anni, senza dare spazio alle idee e alle capacità di tanti che vorrebbero avvicinarsi ma che non trovano spazio, che sono stanchi di vedere sempre i soliti. La politica non può essere solo ricerca del potere. La politica deve essere parola, pensiero, speranza, entusiasmo”.