In occasione del centenario della Marcia su Roma, la manifestazione eversiva che risultò decisiva per portare Mussolini alla guida del governo e dare il via al ventennio fascista, il Comune di Soliera propone, in collaborazione con ANPPIA – Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, la mostra Ribelli al Confino negli spazi del Castello Campori. L’inaugurazione è sabato 29 ottobre, alle 11, alla presenza del sindaco Roberto Solomita e del segretario ANPPIA Modena Giovanni Taurasi. L’esposizione rimarrà visitabile dal 29 ottobre a martedì 1° novembre negli stessi orari della mostra fotografica Giochi di verità: dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 19.30. L’ingresso è gratuito.
La mostra offre un’occasione preziosa per riflettere su una delle pagine più controverse della storia italiana e soprattutto sulle sue conseguenze legate ad una brutale repressione del dissenso. Grazie a un linguaggio accattivante anche per le giovani generazioni, l’esposizione racconta la storia del confino politico durante il regime fascista, nonché le diverse forme di opposizione che le vittime di quelle misure elaborarono all’epoca.
Particolare attenzione viene dedicata a uno dei luoghi simbolo della memoria del Novecento: l’isola di Ventotene. Luogo di relegazione e domicilio coatto sin dall’epoca romana, l’isola fu progressivamente modellata dal regime fascista per ospitare, a partire dal 1939, la più grande cittadella confinaria italiana. Ventotene rappresenta quindi un osservatorio privilegiato delle pratiche autoritarie che hanno dovuto subire popolazione civile e oppositori politici nel periodo fascista. L’isola rappresenta al contempo il luogo simbolo della nascita di una inedita coscienza europea.
Ad oggi, la produzione storiografica su secondo conflitto mondiale, fascismo, Resistenza, lotta partigiana e nascita dell’idea d’Europa sembra aver raggiunto importantissimi risultati dal punto di vista scientifico. È altrettanto vero che la diffusione di tali conoscenze, soprattutto tra le giovani generazioni, sembra alquanto deficitaria: quasi sconosciuta ai più la storia del confino politico e delle particolari esperienze di dissenso che ne scaturirono, nonché di quelle elaborazioni teoriche coeve – come il Manifesto di Ventotene – nate in opposizione a quel dato contesto autoritario, e considerate propedeutiche alle odierne conquiste democratiche (stato di diritto, diritti civili come la libertà di espressione, il diritto di voto, etc).