Chiara Comastri ha elaborato un metodo con cui aiuta i balbuzienti

"La balbuzie è un disturbo molto più diffuso di quanto si creda, basti pensare che ne soffrono quasi 1 milione persone nella sola Italia. Nonostante ciò, rimane un argomento celato sotto un sottile velo di imbarazzo e indeterminatezza" afferma la dott.ssa Comastri, ospite del Lions Carpi Host

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Si è tenuto giovedì 13 ottobre l’evento del Lions Carpi Host che suggella l’anno dedicato alla valorizzazione della formazione, quale strumento indispensabile per accrescere le opportunità di miglioramento nella vita di ognuno e, quindi, migliorare la società di cui siamo parte integrante.
Nel corso della sera hanno portato la propria testimonianza eccellenti personalità del territorio che si sono distinte proprio nella loro opera di formatori. Ospite della serata anche la dott.ssa Chiara Comastri di Reggio Emilia, Psicologa, formatrice e ideatrice di Psicodizione, metodo nato nel 2004 che ha supportato, fino ad oggi, oltre 5.800 persone (bambini, ragazzi e adulti) nell’ambito della balbuzie e delle difficoltà legate alla comunicazione.

Superare gli ostacoli personali, quale quello che la balbuzie rappresenta e potenziare la propria comunicazione, rimanendo totalmente presenti ed efficaci, rende più forte e causativo chi affronta tali limiti migliorando se stesso, con ricadute positive per l’intera comunità sociale.

Una metodologia innovativa, quella sviluppata dalla dott.ssa Comastri, in quanto mira ad eliminare il blocco anticipatorio dalla mente, prima ancora di quello che si presenta nell’eloquio e a far ottenere una fluidità costante, indipendentemente dall’intensità dell’emozione che la persona sta vivendo in un determinato momento. Questi risultati vengono sperimentati da tutti i partecipanti al corso. La realizzazione di attività di tutoring e follow up supportano, poi, le persone nella stabilizzazione degli stessi, al fine di non tendere più a coprire i blocchi con artifici o stratagemmi e potenziare le proprie abilità comunicative, non percepire più il blocco nella mente e mantenere il pensiero fluido per dedicare, così, la totalità delle proprie energie nel sentirsi a proprio agio con gli altri, mentre si comunica.

Grande è stato l’interesse ed il plauso dei presenti nell’ascoltare l’intervento della dott.ssa Comastri riguardo ad una tematica tanto delicata, vista ancora come un tabù nella società, in famiglia e a scuola. Un problema che ha un forte impatto sulla qualità di vita delle persone che ne soffrono e che vivono ogni giorno la difficoltà nel comunicare e nell’esprimere pienamente sé stesse. «La balbuzie è un disturbo molto più diffuso di quanto si creda, basti pensare che ne soffrono quasi 1 milione persone nella sola Italia. Nonostante ciò, rimane un argomento celato sotto un sottile velo di imbarazzo e indeterminatezza. Troppo spesso, parlarne crea disagio sia alla persona che ne soffre che a coloro che si trovano ad affrontare indirettamente questo problema (genitori, familiari, insegnanti, amici)» afferma la dott.ssa Comastri. «C’è davvero bisogno di liberarsi da questa paura, creando cultura e facendo buona informazione su tale tema. Il timore e il disagio derivano da una mancanza di conoscenza che dobbiamo tutti contribuire a colmare» conclude.

L’incontro precede, infatti, la celebrazione della Giornata Internazionale di consapevolezza sulla Balbuzie, nata nel 2005 a seguito della Dichiarazione presentata al Parlamento Europeo dalla Lega Europea delle Associazioni per la Balbuzie con il supporto della Fundaciòn Española de la Tartamudez e il Forum Europeo per le Disabilità.

Sabato 22 ottobre, per il quinto anno consecutivo, Psicodizione (Cooperativa Sociale e Onlus) organizzerà molte iniziative che coinvolgeranno giovani, adulti e famiglie.
Piazza del Monte a Reggio Emilia, sarà una delle tante piazze d’Italia, in cui i ragazzi, insieme a genitori ed operatori del settore, daranno vita a una moltitudine di attività di sensibilizzazione che saranno al tempo stesso spunto di riflessione. Dalle 17.30 alle 19,30, i volontari faranno sperimentare ai presenti cosa prova una persona che balbetta nel momento dell’inceppo e la scomodità che sente nel pensiero confuso mentre tenta di parlare. Cercheranno di far comprendere la balbuzie anche attraverso giochi, letture e la testimonianza di coloro che hanno vissuto questo disturbo.

Persone di ogni età, che hanno già superato la balbuzie o hanno intrapreso il percorso che li sta portando a farlo, saranno a disposizione per facilitare la comprensione sulle migliori modalità per relazionarsi ad un compagno, un amico o un familiare che balbetta.

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