L’inizio della fine. Così tante donne considerano la menopausa. Un delicato momento di transizione che anziché essere vissuto come un passaggio naturale, seppur complesso, viene spesso tenuto nascoso, temuto e persino rinnegato.
“Esistono ancora numerosi stereotipi e tabù legati alla menopausa – spiega la naturopata carpigiana Alessandra Saltini – molte donne considerano questa fase come la fine di tutto. Per loro menopausa fa rima con declino, vecchiaia…”.
Per permettere alle donne di affrontare con maggiore serenità e sicurezza questo cambiamento e le conseguenze fisiche e psicologiche che comporta, Alessandra Saltini ha deciso di avviare un progetto rivolto esclusivamente a loro. “Sono pochi i luoghi in cui trovare risposte e supporto e dunque il mio obiettivo – spiega – è quello di creare una sorta di rete affinché le donne non si sentano sole. La menopausa non è una malattia ma resta comunque un lungo momento di complesse trasformazioni che richiedono attenzione, cura di sé e corretta informazione”.
E per offrire qualche strumento in più, Alessandra Saltini organizza un incontro al Club 33, sabato 15 ottobre, alle 16, dal tema Menopausa: perdita o dono? Cosa ci toglie e cosa invece ci può regalare la menopausa (la partecipazione è gratuita ma è necessaria la prenotazione entro il 13 ottobre al 338.4284162).
Stigma, imbarazzo, mancanza di consapevolezza nell’opinione pubblica e cattiva comunicazione fanno sì che molte donne vivano la menopausa soffrendo in silenzio o medicalizzandola troppo ma non deve essere per forza così, al contrario.
La menopausa è un fenomeno naturale, arriva per tutte ma dà segnali di disagio che spesso non si dicono ad alta voce, lasciando spazio a pregiudizi che inducono le donne a sopportare molti disturbi correlati al calo degli ormoni pur di non affrontare il tema. E’ importante scardinare questi luoghi comuni per ritrovare consapevolezza di sé e un rinnovato equilibrio. Parlarne è il primo passo.
“Tante donne una volta arrivate alla menopausa rimettono completamente in discussione il proprio ruolo di donne, madri, lavoratrici… come se sentissero di avere perso la propria identità. Di non avere più un posto – o un’utilità – nella società. Questa delicata fase però non è la fine di nulla, bensì un nuovo inizio che deve essere accettato e compreso”, prosegue la naturopata.
La vita ha le sue stagioni, con la menopausa si entra nell’autunno, pertanto “è necessario imparare a rallentare, a lasciar andare il superfluo. Ogni nuovo ciclo che si apre, se accolto, può produrre cambiamenti positivi. L’accettazione è il primo passo per sbloccarsi, andare avanti e rendere le conseguenze correlate al calo degli estrogeni più lievi. Io non curo le donne, lavoro sull’emotività, ascolto le loro storie, come sono arrivate fisicamente ed emotivamente alla menopausa, per poi aiutarle a gestire il livello di stress e a calare il ritmo. Il mio compito, attraverso l’ascolto empatico, la riflessologia e i Fiori di Bach giusto per fare qualche esempio, è quello di far capire alle donne come affrontare al meglio questo periodo della vita scevre da ogni paura”.
Jessica Bianchi