Su via Lincoln incombe una gru che sta destando la preoccupazione di numerosi residenti: a far paura non è solo la sua altezza ma anche il cedimento stradale creatosi alcune settimane fa a pochi metri dal basamento di cemento armato su cui è stata fissata. La gru è stata issata nello stradello privato, dotato di sbarra, che divide i civici da 1 a 5: viuzza che funge da parcheggio per tre condomini nonché unica porta d’accesso per consentire l’ingresso e l’uscita dai garage. “A giugno nel palazzo Apollo, al civico 1 – racconta un residente – è comparso un cartello che annunciava l’inizio dei lavori e da un giorno all’altro, senza ricevere alcuna spiegazione, ci è stato comunicato di liberare tutti i posti auto per consentire ai muratori di fare una gettata di cemento su cui è stata posta una gru altissima. Svetta sopra l’ottavo piano del palazzo, è alta almeno trenta metri…”. Da allora la strada è pressoché inutilizzabile, vi è appena una “fessura” per poter raggiungere i garage e una manciata di piazzole per parcheggiare. Ma questo è il problema minore, proseguono i residenti: “da quanto è stata montata, il cantiere non è mai decollato, non abbiamo mai visto un operaio al lavoro, ma a preoccuparci è l’enorme peso che la gru sta esercitando sul terreno. Tre settimane fa, a circa due metri di distanza dal basamento in cemento armato, è apparso un buco della grandezza di una pallina da tennis. Lo abbiamo sondato con un metro, era profondo circa 60 cm e aveva un raggio di un metro. Sotto si è letteralmente aperta una voragine. Abbiamo chiamato immediatamente la Polizia Locale ma ci hanno risposto di non poter far nulla dal momento che la strada è privata. Dopo aver allertato il nostro amministratore di condominio, degli operai sono venuti a tappare la falla con della ghiaia ma i nostri timori restano. Se il terreno cedesse ancora, il rischio è che quella gru cada rovinosamente sui palazzi compromettendo l’incolumità di tanti. E’ talmente alta che arriverebbe in via Cavallotti o allo Stadio…”.
Sotto quella strada, concludono i residenti, “un tempo probabilmente passava un canale, il terreno è friabile, non adatto a sopportare tutto quel peso, perchè non sono state fatte delle analisi ad hoc per verificare lo stato del sottosuolo? Alcuni giorni fa sempre nel condominio accanto al nostro si è reso necessario rimettere mano a 5-6 metri di rete fognaria poiché compromessa. Qualcosa non va, quella gru dev’essere rimossa e al più presto”.
I lavori di “Manutenzione straordinaria con opere di efficientamento energetico di riduzione delle vulnerabilità strutturali e delle barriere architettoniche”, affidati alla ditta “RE.CO di San Possidonio”, come si legge sul cartello appeso a ridosso del cantiere mai decollato, sarebbero dovuti partire il “4.4.2022” ma sinora tutto resta immobile.
“Più volte interpellata – spiega l’amministratore condominiale del palazzo accanto, al civico 5, Riccardo Del Tesoro – la responsabile dei lavori, nonché amministratrice del palazzo interessato, è sempre stata evasiva. Tra i condomini che seguo sono numerosi quelli che hanno usufruito del Bonus 110% ma in nessuno di questi è mai stata montata una gru di tali dimensioni. Quando è comparso il buco sul terreno ho richiesto la relazione stilata dai suoi tecnici per capire lo stato delle cose ma sono riuscito a ottenerla solo grazie all’intermediazione di un legale. Quel documento, nel quale si dice che non vi è alcuna relazione tra il montaggio della gru e i danneggiamenti alla rete fognaria, però non mi basta. Il peso esercitato, anche secondo alcuni tecnici con cui collaboro da anni, è eccessivo e pertanto estremamente rischioso. Ogni volta che c’è vento il braccio della gru ondeggia sulle teste dei residenti, la sua presenza impedisce di fatto a qualsivoglia mezzo di accedere alla via per fare manutenzione al condominio ai piani alti, i residenti non sanno più dove parcheggiare… questa situazione è inaccettabile. Perché i lavori sono fermi? Dove sono i documenti che certificano la sicurezza del cantiere? Quando verrà smontata la gru? Se non riceveremo risposte, procederemo per vie legali”.
Jessica Bianchi