Domenica si vota. Gli istituti sedi di seggio resteranno chiusi lunedì e, alcuni, anche martedì per consentire scrutini e successive sanificazioni degli ambienti.
Ad oggi circa l’88% delle sezioni elettorali –secondo dati che emergono da un’indagine di Cittadinanzattiva- si trova nelle scuole. E così mentre anche il Presidente dell’Associazione Presidi chiede di spostare altrove i seggi noi abbiamo cercato di capire perché ancora si vota all’interno delle scuole con Stefano Versari, Capo Dipartimento del Ministero dell’Istruzione ed ex dirigente dell’ufficio scolastico regionale.
“Si vota nelle scuole perché c’è una legge dello Stato che lo prevede. Non è una determinazione del Ministero dell’Istruzione. Ed è comprensibile che questo accada perché la scuola è sì un presidio educativo ma anche il presidio sociale più diffuso del paese; in molte realtà non vi sarebbero spazi alternativi. Dal nostro punto di vista comunque, ove fosse possibile reperire altri spazi, sarebbe meglio non distogliere scuola dalle proprie finalità”.
Perché però ci sono scuole che rientrano martedì, altre che rientrano mercoledì. E’ a discrezione della dirigente?
Dipende, ritengo, dall’organizzazione dei seggi e del numero dei votanti. Laddove il numero sia alto, e quindi il numero di aule-seggi sia significativo, sarà stato valutato che i servizi di pulizia non riescano a consentire una pronta riattivazione del servizio scolastico immediatamente a seguire dalla conclusione degli scrutini.
Una novità importante di questo anno scolastico ma che ancora non tutti sanno è l’introduzione di 2 ore aggiuntive di educazione motoria per le classi 5^ della scuola primaria. Col il nuovo Governo eletto a breve non si rischia che questo progetto salti?
La norma è stata approvata a larghissima maggioranza, quindi non ci sono assolutamente ipotesi in questo momento di interventi modificativi. Pare essere una legge voluta da tutti gli schieramenti politici.
Quali sono le finalità del progetto?
Quelle dell’assunzione di comportamenti e stili di vita funzionali alla crescita armoniosa, alla salute e al benessere psicofisico. La sperimentazione era in atto da anni, adesso è diventata legge. L’anno prossimo tra l’altro le due ore aggiuntive di motoria saranno introdotte anche per le classi 4^.
Due ore aggiuntive che rientrano nel monte orario per le scuole a tempo pieno mentre non è così per gli istituti a modulo, che dovranno trovare un modo per far passare due ore in più a scuola gli studenti. Quali sono le difficoltà maggiori cui devono andare incontro le scuole?
Premetto che la scuola è abituata ad affrontare ben altre difficoltà! Diciamo comunque che le complessità sono di due tipi: da una parte nel reperimento degli specialisti per l’insegnamento. Quest’anno il progetto riguarda solo le classi 5°, quindi le istituzioni scolastiche avranno poche ore da rendere disponibili agli insegnanti e non è detto che si trovino personale specializzato disponibile. Il secondo problema riguarda invece le complessità che si potrebbero creare nell’organizzazione dei trasporti, che devono essere ripensati in maniera adeguata.
Come andrete incontro alle scuole?
Lo stato ha assegnato i 2200 posti necessari a livello nazionale per coprire le ore, ma ve tenuto conto che molti sono posti da 2 o 4 ore a settimana. L’organizzazione oraria, poi, è di competenza del dirigente scolastico. Tutto ciò che riguarda l’organizzazione del trasporto invece è in capo agli enti locali.
Chiara Tassi