E ti vengo a cercare è il titolo scelto per la 24esima edizione del Festival internazionale delle Abilità Differenti, promosso dalla Cooperativa sociale Nazareno di Carpi.
“Questi anni di pandemia ci hanno fatto prendere coscienza di quanto siano importanti le relazioni. Oggi più che mai – ha sottolineato Stefano Malagoli, responsabile dell’organizzazione del Festival – sentiamo forte il grande bisogno di vicinanza. Di risentirci insieme, parte di qualcosa. La sfida di E ti vengo a cercare, finalmente in presenza, è dunque quella di riaffermare il primato delle relazioni, della reciprocità. Con queste istanze abbiamo provato a costruire il programma del Festival”.
“L’altro – ha aggiunto Sergio Zini, presidente della Nazareno – dobbiamo andarlo a cercare, non sul telefonino, ma in carne e ossa. Dobbiamo sentirne l’odore. Soprattutto in un momento complesso e drammatico come quello attuale: vi sono persone che non arrivano a metà mese, le imprese chiudono… se non nasce una modalità di relazione differente la società si disferà. L’obiettivo del festival sarà raggiunto qualora ciascuno di noi sentirà il desiderio di stringere relazioni”.
La kermesse che si svolgerà dal 9 settembre al 22 ottobre, tra Bologna, Carpi e Correggio, è ricca di appuntamenti che spaziano, come da tradizione, tra varie arti.
Si parte il 9 settembre, alle 18, presso la residenza bolognese Casa Mantovani dove si terrà la presentazione de La crepa e la luce di Gemma Calabresi. Il libro è il racconto di un cammino, quello che Gemma Capra, vedova del commissario Calabresi, ha percorso dal giorno dell’omicidio del marito, cinquant’anni fa. Un racconto che, partendo dalla vita di una giovane coppia che viene sconvolta dalla strage di Piazza Fontana, attraversa mezzo secolo, ricucendo i momenti intimi e privati con le vicende pubbliche della società italiana. L’autrice dialogherà col cardinal Maria Matteo Zuppi (l’evento verrà trasmesso anche in diretta streaming su: https://youtu.be/mYXl021JJAA). Il 1° ottobre si terrà invece il convegno dal tema Autismo, altruismo, alterità insieme a Serafino Corti e Franco Nardocci.
“In una pandemia – ha sottolineato il presidente Zini – l’altro si trasforma in qualcosa da evitare per il timore di essere contagiati. Il conflitto in corso, dal canto suo, ha sancito un nuovo nemico e contribuito a dividere ulteriormente gli animi. Tutto questo non fa che acuire il crescente individualismo a cui stiamo assistendo da tempo. Le tre parole del titolo del convegno ci aiuteranno a riflettere su numerose questioni per giungere poi alla medesima conclusione: abbiamo sempre bisogno dell’altro. La sua presenza è fondamentale per la nostra stessa esistenza”.
Un altro fiore all’occhiello legato al festival è il webinar A Different Conductor del 13 settembre (a cui seguiranno tre incontri formativi) dedicato ai docenti e relativo alla metodologia di lavoro impiegata dell’Orchestra Scià Scià e tenuto dal suo direttore Enrico Zanella: “un metodo – spiega il Maestro – nato nel 2009 all’interno della nostra orchestra composta di 12 elementi, di cui 8 portatori di disabilità anche grave. Un’esperienza partita come un semplice laboratorio sperimentale e che poi si è sviluppata nel tempo portando ottimi risultati e applicabili anche ad altri ambiti. Due gli ingredienti: una grande attenzione al singolo per comprendere quali siano le sue naturali abilità e l’adozione della strumentazione tecnologia capace di far sì che il musicista possa esprimersi”.
Da segnalare anche lo spettacolo Cùnctus che vedrà la performance del gruppo professionale di teatro-danza inclusivo di Fritsch Company della Fondazione Psico Ballet Maite León di Madrid e dei danzatori della Coop Nazareno, EgoMuto: lo spettacolo si terrà il 16 settembre, in teatro a Carpi, nell’ambito del programma del FestivalFilosofia dedicato al tema della Giustizia. “Una partnership appena nata – spiega Zini – di cui andiamo orgogliosi”.
Il 4 ottobre, alle 21, nella cornice dell’Auditorium Loria, spazio invece alla presentazione del libro Nata per me di Luca Trapanese, padre single di una bambina down adottata nel 2018 e fondatore di varie realtà a sostegno di disabili gravi. “Un romanzo – ha commentato l’autore – che ho sentito l’esigenza di scrivere per parlare dell’importanza dell’imperfezione. Quella della vita, del corpo… quella che trova spazio in ciascuno di noi”.
Da lunedì debuttano la App e il nuovo sito del Festival (www.festivalinternazionaleabilitadifferenti.it) dove si potranno seguire tutti gli eventi, avere informazioni e aggiornamenti oltre ad accedere alle prenotazioni per partecipare alle varie iniziative.
Jessica Bianchi