In via Traversa San Giorgio si continua a morire, per quanto ancora?

Nel lungo rettilineo le auto sfrecciano, la gente muore e nessuno sta facendo nulla. L’idea di un sovrappasso sarebbe da ridiscutere e, nel frattempo, quantomeno, sarebbe d’uopo regolare con un semaforo a chiamata l’attraversamento di via Bersana. Insomma qualcosa deve essere fatto per mettere in sicurezza il passaggio da via Bersana a via Bassa affinché chi cammina possa farlo serenamente senza rischiare di essere travolto. L’Amministrazione continuerà a guardare, aspettando l’ennesima tragedia o correrà ai ripari anche sollecitando Anas (ente che gestisce l'asse)? In attesa di scoprirlo, a tre anni dalla morte di Kamel Jellali, la vita di un’altra giovane donna è stata stroncata. Alessandra Arletti aveva semplicemente deciso di fare una corsa col fidanzato. Morire così è inaccettabile.

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Alessandra Arletti

Il 10 ottobre 2019 Kamel Jellali perse la vita in via Traversa San Giorgio. Erano le 19,50, quando l’uomo, uno sportivo, mentre attraversava la strada in prossimità di via Bollitora, è stato investito da due auto.

Il 1° settembre 2022 i due ventenni Alessandra Arletti e il fidanzato stavano facendo jogging quando, intorno alle 19,30, all’altezza di via Bassa, un Suv proveniente da via Traversa San Giorgio li ha travolti. Per Alessandra non c’è stato nulla da fare, troppo gravi le ferite riportate in seguito al violento impatto mentre il fidanzatino che correva al suo fianco è stato trasportato in elisoccorso all’Ospedale di Baggiovara con numerosi traumi e si trova ora ricoverato in Terapia intensiva in prognosi riservata.

Traversa San Giorgio teatro di due mortali

Nel punto in cui è morto Jellali è presente un semaforo a chiamata ma poco più in là, numerosi pedoni e podisti da via Bersana raggiungono via Bassa attraversando Traversa San Giorgio, seguendo il Percorso salute di otto chilometri definito dal Comune, in assenza di qualsiasi dispositivo di sicurezza. 

L’area, amatissima dai carpigiani e scelta per dedicarsi a una passeggiata nel verde della frazione, è destinata a diventare ancor più affollata con l’apertura alla cittadinanza del Parco SantaCroce, il cui ingresso pedonale e ciclabile verrà posizionato su via Meloni.

A separare il pubblico dal grande polmone verde però c’è sempre lei, via Traversa San Giorgio, una strada maledetta su cui si continua a morire. Per quanto ancora? 

Inizialmente era stata prevista la realizzazione di un sovrappasso su via Traversa San Giorgio. Ipotesi poi tramontata poiché come disse l’ex presidente della Fondazione Crc, Corrado Faglioni, una serie di “rallentamenti e semaforizzazioni”, sono state ritenute soluzioni “sufficienti”, per garantire la necessaria sicurezza alle fasce più deboli della strada. Due le motivazioni addotte da Faglioni per giustificare tale discutibile scelta: “una di carattere economico” in considerazione degli alti costi di realizzazione dell’infrastruttura e degli oneri legati a eventuali espropri, e l’altra di natura estetica e compatibilità ambientale, “il parco vuol essere uno spazio il più naturale possibile sin dal suo ingresso e nella nostra piatta pianura carpigiana un sovrappasso sarebbe stato un elemento architettonico troppo invasivo”. Scartata pure l’ipotesi di un sottopasso, “possibile luogo di cattivi incontri”.

Nel lungo rettilineo però le auto sfrecciano, la gente muore e nessuno sta facendo nulla. Forse l’idea di un sovrappasso sarebbe da ridiscutere e, nel frattempo, quantomeno, sarebbe d’uopo regolare con un semaforo a chiamata l’attraversamento di via Bersana. Insomma qualcosa deve essere fatto per mettere in sicurezza il passaggio da via Bersana a via Bassa affinché chi cammina possa farlo serenamente senza rischiare di essere travolto. L’Amministrazione continuerà a guardare, aspettando l’ennesima tragedia o – come ha fatto ad esempio in via Mulini, tra le vie Moncenisio e Vasco da Gama, dove ha installato un semaforo a chiamata – correrà ai ripari? In attesa di scoprirlo, a tre anni dalla morte di Kamel Jellali, la vita di un’altra giovane donna è stata stroncata. Alessandra aveva semplicemente deciso di fare una corsa col fidanzato. Morire così è inaccettabile.

Jessica Bianchi

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