C’è chi se la ride davanti al self service che dà le istruzioni in dialetto mentre la voce della rezdora dice: “met mo deinter di sold o la cherta”, qualcuno addirittura risponde in dialetto al messaggio automatico. Piace la novità alla stazione di servizio Eni di via Manzoni a Carpi. “Io non pensavo – ammette il responsabile Giuseppe Martone, uno dei 1700 gestori italiani ad aver aderito alla nuova iniziativa della compagnia petrolifera Eni – ma la novità piace ai nostri clienti”. Infatti, dopo la sorpresa iniziale, strappa il sorriso anche a chi fa il pieno e dovrà spendere molto di più che in passato. Eni ha spiegato che la lingua vernacolare è una delle tradizioni che contraddistinguono i territori e contribuisce a creare un senso di appartenenza, offrendo spesso espressioni capaci di esprimere leggerezza, ironia e immediatezza che vengono utilizzate con disinvoltura in famiglia e nei contesti informali dalla maggior parte degli italiani: da questa convinzione nasce l’omaggio alla lingua vernacolare.
Naturalmente chi non è del posto può seguire le indicazioni che compaiono sul monitor in italiano ma può anche cogliere l’occasione per rispolverare il dialetto, una risorsa importante che custodisce la nostra identità.
S.G.