Cassa integrazione alla Goldoni, gli ordini ci sono ma mancano i componenti

Il ricorso all’ammortizzatore sociale si è reso necessario non per problemi interni bensì a causa della mancanza di materie prime e, in particolare, di componentistica elettronica e meccanica. Un blocco produttivo, quello dei materiali, che di fatto impedisce di evadere gli ordini.

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E’ scattata la cassa integrazione alla Goldoni di Migliarina, storica azienda attiva nei settori della meccanizzazione agricola: tredici settimane durante le quali, chiarisce il sindacalista Manuele Pelatti di Fiom Cgil, “i lavoratori si alterneranno sul luogo di lavoro restando a casa solo qualche giorno”. Il ricorso all’ammortizzatore sociale – “che impatterà in modo minimo e che non ha comportato alcun stato di agitazione tra i dipendenti” prosegue Pelatti – si è reso necessario non per problemi interni bensì a causa della mancanza di materie prime e, in particolare, “di componentistica elettronica e meccanica. Un blocco produttivo, quello dei materiali, che di fatto impedisce di evadere gli ordini”, spiega il sindacalista.

La Keestrack però sta mantenendo gli impegni e il “cambio di rotta rispetto alla vecchia proprietà è evidente. Il mese scorso – conclude Pelatti – come Fiom abbiamo chiesto all’azienda di mettere a disposizione dei dipendenti 200 euro in buoni benzina e da questo mese sono disponibili. Inoltre alcuni dei 69 lavoratori rimasti esclusi dall’accordo, lo scorso anno, sono stati reintegrati in azienda. Noi saremo soddisfatti quando tutti verranno riassorbiti ma tanto è già stato fatto”. Ora l’auspicio è che al termine delle tredici settimane la situazione sul fronte reperimento delle materie prime possa migliorare affinché la produzione possa ricominciare a marciare.

J.B.

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