ASP Terre d’Argine, cos’è, come funziona e perchè dobbiamo tenercela stretta

In città da anni opera un piccolo gioiellino che si prende cura delle persone più fragili. Stiamo parlando dell’ASP Terre d’Argine. Come si compone? Attraverso quali forme si sostenta? Quanti dipendenti ha? Le amministrazioni pubbliche esercitato un controllo su tale ente? Lo abbiamo chiesto all’amministratore unico, Cristiano Terenziani.

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Cristiano Terenziani

In città da anni opera un piccolo gioiellino che si prende cura delle persone più fragili. Stiamo parlando dell’ASP Terre d’Argine, nata il 1° gennaio 2008 dalla fusione delle ex Ipab Fondazione Marchi-Rossi di Carpi e Casa Protetta Rossi di Novi di Modena. Un organismo che si colloca a metà strada tra pubblico e privato e sul quale i quattro sindaci dei Comuni dell’Unione Terre d’Argine possono esercitare un controllo diretto per garantire così massima trasparenza ed equità nei servizi assistenziali erogati. 

Ma da chi è composta ASP Terre d’Argine? Come si sostenta? Quanti dipendenti ha? A rispondere è il suo amministratore unico, Cristiano Terenziani.

“ASP Terre d’Argine – spiega – è un ente pubblico non economico il cui socio unico è l’Unione delle Terre d’Argine”.

Come si sostanzia il rapporto tra ASP e Unione? 

“L’Unione detta le direttive, gli indirizzi e gli obiettivi. Ci indica insomma linee guida e strategie che noi poi cerchiamo di mettere in pratica nella quotidianità”.

Come vengono affidati i ruoli di direttore e amministratore unico e quanto durano tali incarichi?

“L’amministratore unico rappresenta una novità piuttosto recente e introdotta nel 2018 quando la Regione Emilia Romagna ha dato la possibilità ai Soci di sostituire il Consiglio di amministrazione, composto da tre persone, con un’unica figura. Il ruolo viene affidato dopo la partecipazione a un bando dell’Unione e l’incarico dura cinque anni, eventualmente rinnovabili per un solo altro quinquennio. Tra i miei compiti, oltre a fungere da punto di riferimento per i quattro sindaci, vi è anche quello di indire un avviso pubblico  teso a individuare il direttore. Dopo aver vagliato i candidati, le mie scelte passano ai sindaci per la formalizzazione definitiva. L’incarico di direttore, oggi affidato ad Alessandra Cavazzoni, decadrà con la fine del mio primo mandato il prossimo 3 gennaio”.

Quanti e chi sono i dipendenti di Asp Terre d’Argine? 

“ASP Terre d’Argine ha 67 dipendenti tutti assunti attraverso concorso pubblico, la maggior parte dei quali operatori socio sanitari (41 Oss, 1 addetto ai servizi, 1 assistente sociale, 3 coordinatori di casa protetta, 1 direttore, 1 fisioterapista, 4 infermieri, 6 amministrativi, 1 istruttore direttivo tecnico, 1 manutentore, 5 referenti di nucleo e 2 animatori)”.

Nessun medico?

“I medici geriatri del territorio che collaborano con noi non sono nostri dipendenti ma in convenzione con l’Azienda Ausl di Modena”.

Come si finanzia l’ASP e qual è mediamente il suo bilancio?

“La fonte di finanziamento è rappresentata dalle rette degli utenti, dagli Oneri a Rilievo Sanitario del Fondo per la Non Autosufficienza e dai Contributi dei Comuni a rimborso delle attività svolte per loro conto (Subcommittenza). I nostri sono in larga maggioranza posti accreditati, le cui tariffe sono stabilite dalla Regione, pochissimi quelli liberi (nei centri diurni e al care residence). Generalmente chiudiamo bilanci sostanzialmente in pareggio, quest’anno con un piccolo piccolo avanzo di 4mila euro. Nel caso in cui si verificassero dei disavanzi, i Comuni integrano con risorse proprie”.

Di quali cifre stiamo parlando?

“Oltre a gestire direttamente una Casa Protetta, abbiamo dei posti accreditati in varie altre strutture gestite da gestori privati  su cui però esercitiamo un’azione di controllo. Dallo scorso anno le cose sono cambiate: per snellire le procedure, le fatture non passano più tutte per Asp ma sono emesse  direttamente dai soggetti gestori privati pertanto il valore della produzione da 18 milioni di euro nel 2020 è passato nel 2021 a 9 milioni”.

Quali sono le finalità prevalenti di Asp?

“La finalità principale è la gestione dei Servizi socio-sanitari rivolti a persone in condizione di non autosufficienza (adulti e disabili) dei Comuni del Distretto (Campogalliano, Carpi, Novi di Modena e Soliera)”.

Attualmente quali e quanti servizi gestite?

“Gestiamo direttamente la casa protetta Tenente Marchi di Carpi coi suoi 64 posti di residenziale e abbiamo posti accreditati in sub committenza (388 in totale) presso Carpine, Quadrifoglio, Sandro Pertini a Soliera, Cortenova a Novi di Modena, Robinie a Correggio e Focherini Marchesi a Soliera. In tali strutture, gestite da cooperative, noi esercitiamo una funzione di controllo per valutarne l’operato e accertare la massima equità in termini di assistenza e servizi”.

A fronte del progressivo invecchiamento della popolazione la domanda di servizi socio-sanitari diventerà sempre più pressante. “La nostra sfida – conclude Cristiano Terenziani – è quella di cercare di sviluppare servizi in grado di allontanare il più possibile l’età di ingresso in una casa protetta. I centri diurni e i nuovi appartamenti protetti del Care residence vanno proprio in tale direzione”.

In un tempo in cui tante realtà carpigiane sono state svendute o rischiano di passare di mano, l’ASP è ancora saldamente nostra. Teniamocela stretta.

Jessica Bianchi 

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