“Aimag è in salute e sta facendo di tutto per restarlo: questa è la nostra missione. L’anno scorso ha fatturato più di 420 milioni di euro, è presente in nove regioni oltre che all’interno dei 21 Comuni soci, e sta facendo investimenti importanti nell’economia circolare e nell’ottimizzazione dei propri servizi. Mantenere la competitività di Aimag è il nostro obiettivo ma il livello della sfida è più alto perché le grandi multiutility cercano spazi nuovi e Aimag ha bisogno di sviluppare rapporti di collaborazione” afferma il Presidente Gianluca Verasani restituendo l’immagine di una società estremamente dinamica. Il Consiglio di Amministrazione, rinnovato a luglio del 2020 e in carica fino al 2023, si riunisce mediamente ogni due settimane per affrontare ordini del giorno sempre molto corposi per cui “si lavora tanto e non ci si limita ad approvare le proposte della dirigenza. Siamo parte attiva. Le discussioni ci sono state ma riguardano valutazioni di carattere politico e strategico”.
Presidente Verasani, a che punto è la campagna per l’estensione della raccolta porta a porta? Ci sono bar e ristoranti, soprattutto del centro storico, preoccupati per il grosso volume di lattine e bottiglie da gestire…
“Ridurre la produzione dei rifiuti e migliorare la qualità della raccolta differenziata è l’obiettivo da cui partire nella consapevolezza che serviranno aggiustamenti durante il percorso perché Carpi ha le dimensioni di una città. In alcuni casi, grandi condomini o bar e ristoranti del centro storico dove gli spazi sono limitati, ci sono criticità da affrontare con intelligenza e con una certa elasticità da parte nostra verificando la possibilità di mettere a disposizione contenitori più capienti o introdurre un numero maggiore di ritiri per una certa tipologia di rifiuti tenendo conto anche della stagionalità. Per i cittadini che partiranno con la raccolta già l’11 luglio sono terminate le assemblee proprio in questi giorni, sia nelle frazioni che nella zona nord di Carpi: tanta partecipazione attiva, senza polemiche e anzi tanto interesse a come gestire al meglio i propri rifiuti. Con gli operatori dei bar e dei ristoranti del centro, siamo partiti per tempo (la raccolta porta a porta in centro partirà a novembre) e abbiamo già svolto con loro, nelle settimane scorse, due assemblee incontrandoli direttamente e con le associazioni di categoria, trovando soluzioni soddisfacenti per tutte le parti. Dopo l’estate li incontreremo nuovamente per continuare questo dialogo che abbiamo aperto.
Gli eventuali problemi vanno affrontati come stiamo facendo a Campogalliano dove è già stata introdotta la raccolta porta a porta integrale: superato l’impatto con la novità, la stragrande maggioranza dei cittadini ha imparato a gestire la raccolta domiciliare, e anche bene cioè con risultati che, abbiamo già visto, sono molto importanti.
Occorre sempre tener presente che il rifiuto indifferenziato fa una brutta fine perché è destinato alla discarica o, come nel nostro caso, al termovalorizzatore: nel bacino dei dodici comuni di Aimag produciamo meno di 10 mila tonnellate all’anno di rifiuto indifferenziato ma se avessimo altre modalità di raccolta saremmo allineati alla media regionale che è di più di 40 mila tonnellate di rifiuti che andrebbero bruciati nel termovalorizzatore. Inoltre, avremmo una raccolta molto più sporca: nei cassonetti della plastica del bacino di Aimag c’è un 45% di rifiuto che non dovrebbe essere lì mentre col porta a porta la percentuale scende al 10-15%.
Occorre un cambio di mentalità: non si possono produrre rifiuti pensando che qualcun altro poi se ne debba occupare perché, ogni cittadino, deve avere la responsabilità diretta. Aimag è il gestore ma nulla può senza la collaborazione dei cittadini. C’è chi ha abbandonato l’abitudine dell’usa e getta e chi ha ricominciato a imbottigliare: ognuno di noi con le sue scelte può determinare una riduzione dei rifiuti e migliorare la qualità della differenziata”.
L’Emilia-Romagna resterà nel 2027 con una sola discarica attiva, quella di Finale Emilia, secondo il nuovo Piano regionale dei rifiuti che disegna gli scenari dei prossimi cinque anni: cosa cambia per Aimag e cosa cambierà dopo l’apertura dell’impianto biogas da Forsu di Iren a Gavassa?
“Le discariche sono un’ingombrante eredità per le future generazioni: su questa scelta della Regione non posso che essere d’accordo. Per quel che riguarda l’impianto di compostaggio in fase di ultimazione a Gavassa, Iren vi concentrerà il rifiuto organico prodotto nel bacino della multiutility per cui verrà a mancare ad Aimag l’apporto di quella quantità ma l’andremo a cercare sul mercato andando a proporci in aree non lontane. Noi abbiamo in programma un ampliamento dell’impianto di compostaggio per realizzare più biogas e sappiamo quanto bisogno c’è di produrre energia da fonti rinnovabili.
Come sta procedendo l’integrazione di Soenergy?
“Proprio nella giornata di venerdì 17 giugno si è svolta a Cattolica la convention alla quale hanno partecipato dirigenti e operatori di Sinergas e Soenergy, circa 150 persone in tutto, che hanno potuto incontrarsi in presenza per la prima volta. È un’impresa al servizio di più di 200mila utenti e che acquista sul mercato più di 200 milioni di metri cubi di metano: numeri davvero molto importanti. Il clima è stato di grande attenzione non soltanto agli aspetti commerciali. Preoccupa il costo dell’energia: basti considerare che nel febbraio/marzo ‘21 un metro cubo standard di gas metano costava intorno ai 20 centesimi mentre l’8 marzo di quest’anno si è raggiunto il picco di 2,20 euro. E’ stato un confronto utile per motivare gli operatori che lavorano in nove regioni diverse e avanzare proposte per ridurre i consumi, a partire dalla riqualificazione degli immobili attraverso il Superbonus”.
Aimag è interessata ad aumentare la propria quota in Care?
“Stiamo discutendo con il socio privato, con cui abbiamo un buon rapporto di collaborazione, per aumentare la nostra quota in Care. C’è una trattativa in corso non posso dire di più”.
Il Consiglio di amministrazione di Aimag sta lavorando al progetto strategico e industriale come indicato dal Patto di Sindacato?
“Qualche passo avanti lo abbiamo fatto in relazione all’ordine del giorno che era stato approvato da tutti i Comuni soci e presentato al Consiglio di Amministrazione nel 2020 con l’obiettivo di mantenere competitiva l’azienda Aimag nella partecipazione alle gare. Noi dobbiamo sfruttare la meglio le risorse previste dal Pnrr e gli investimenti delle multiutility devono avvenire in un contesto di stabilità.
Il passaggio obbligato è l’uscita dalla Legge Madia superando i suoi vincoli: Utilitalia sta dialogando con il Governo suggerendo una distinzione tra aziende che non sono virtuose e aziende che lo sono come nel caso di Aimag”.
Stiamo lavorando con un advisor, col quale siamo in procinto di siglare il contratto, per capire quale può essere nel medio termine il futuro di Aimag tenendo conto di tutta una serie di questioni.
Fermo restando che Aimag deve rimanere a maggioranza pubblica, non verrà fusa o incorporata, credo che sia necessario trovare dei partner industriali coi quali collaborare per sviluppare sinergie e ottenere economie di scala che non si potrebbero altrimenti raggiungere. Ma su questo punto si esprimerà l’advisor e a cui abbiamo chiesto di essere abbastanza rapido”.
Sara Gelli