Dalla parte degli ultimi

Fondazioni e Diocesi insieme contro le violenze sui minori in famiglia e nei contesti educativi. Il bilancio di un anno di attività.

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In foto: Cosimo Zaccaria, Consigliere di Amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Cosimo Quarta, Segretario Generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, Eleonora De Marco, Consigliera di Amministrazione della Fondazione di Modena, Viviana Giacomini, Comitato di gestione della Fondazione di Vignola, don Maurizio Trevisan, responsabile del Servizio Interdiocesano di Prevenzione Ascolto e Tutela dei Minori e direttore del Centro di Consulenza per la famiglia di Modena e mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola e vescovo di Carpi

Fondazioni e Diocesi insieme contro le violenze sui minori in famiglia e nei contesti educativi. E’ passato un anno dalla stipula del protocollo sottoscritto da Arcidiocesi di Modena–Nonantola e Diocesi di Carpi con Fondazione di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola e Fondazione di Vignola per affrontare con concretezza il delicato tema degli abusi, non solo in chiave di intervento su situazioni già conclamate, ma anche azioni in grado di mettere al centro la cura, protezione e la prevenzione come valori da tutelare per vincere ogni silenzio, indifferenza e inattività. 

Le quattro Fondazioni di origine bancaria attive sul territorio della Provincia di Modena hanno individuato nel Servizio Interdiocesano per la Tutela dei Minori un soggetto, di cui sono parte attiva i Centri di Consulenza e Ascolto per la Famiglia delle Diocesi di Modena e Carpi, in grado di attivare un progetto di sistema che mettesse a frutto competenze, esperienza e presenza di reti, ramificate e durevoli, da realizzarsi nelle molte realtà educative della provincia di Modena.

Dalla parte degli ultimi si è dunque realizzato prevenendo, accogliendo e prendendosi carico delle richieste di aiuto che hanno toccato l’ambito degli abusi sui minori e delle persone maggiormente vulnerabili: abuso di potere, fisico e psicologico, che implica un esercizio patologico del potere volto a trarre vantaggio, soddisfazione e piacere creando relazioni tossiche che si insinuano in modo seduttivo e manipolatorio nella vita dei minori e delle persone più vulnerabili rompendo confini, provocando in essi sofferenza e disarmonia e minandone l’autostima. Incontri tematici, sportelli d’ascolto, gruppi di lavoro, ma anche l’attivazione di spazi di consulenza strutturati e stabili, attraverso un servizio di ascolto specifico per persone, coppie, genitori e comunità sono stati gli strumenti attivati. 

L’iniziativa è nata nel pieno dell’emergenza pandemica e in risposta ai primi segnali di difficoltà espresse dal contesto sociale, come l’aggravarsi delle situazioni di fragilità, in particolare in ambito famigliare ed educativo, e l’emergere di forme di disagio e di abuso. L’esigenza è stata individuata a seguito dell’analisi dei dati di monitoraggio, in corso da anni, relativi agli accessi e alle richieste di aiuto pervenute ai Centri di Consulenza e Ascolto per la Famiglia delle Diocesi. E’ in questi contesti che si è potuto verificare come le crescenti dinamiche di abuso e di potere si siano acuite attraverso manifestazioni di violenza psico-fisica nei confronti dei più deboli. 

Nel suo primo anno di realizzazione, Dalla parte degli ultimi ha permesso, tra le altre azioni, di implementare e fare crescere un’equipe multidisciplinare di specialisti (tre psicologi-psicoterapeuti, due pedagogiste, una psichiatra, un canonista, un giurista, un esperto della comunicazione e un moralista) per attivare percorsi di formazione e costituire un centro d’ascolto specializzato sul tema degli abusi sui minori; attivare percorsi di formazione e prevenzione, sia ad intra per l’equipe stessa con formatori esperti a livello nazionale sul trauma e sugli abusi, sia ad extra, al fine di sensibilizzare, informare e formare rispetto alle tematiche degli abusi e a conoscere e riconoscere gli indicatori di rischio e le dinamiche relazionali benevole per una gestione consapevole e costruttiva delle stesse; intensificare le attività di prevenzione e di consulenza per le realtà individuali e familiari al fine di sostenere e ridurre sul piano clinico e relazionale il disagio e monitorare e gestire i bisogni personali e relazionali. Ad essere coinvolti attivamente su questi fronti sono stati i capi scout della zona Modena-Pedemontana (e a breve anche per quelli della zona di Modena-Bassa e Carpi); gli insegnanti di Religione Cattolica di ogni ordine e grado scolastico della Provincia; i sacerdoti delle Diocesi di Modena-Nonantola e Carpi; gli educatori dei Centri Estivi delle due Diocesi e i referenti delle Caritas Diocesane di Modena-Nonantola e Carpi. Il progetto si è avvalso di una rete già esistente di collaborazioni con il territorio, ampliata e implementata attraverso un dialogo continuo con le associazioni di volontariato, gli enti pubblici e privati, oltre alle scuole di ogni ordine e grado.

“L’attività del Servizio interdiocesano per la tutela minori – ha sottolineato don Maurizio Trevisan, responsabile del Servizio Interdiocesano di Prevenzione Ascolto e Tutela dei Minori e direttore del Centro di Consulenza per la famiglia di Modena – si è sviluppata in sinergia con i centri di ascolto dei consultori familiari di Modena e Carpi sensibilizzati su questo tema con presa in carico di circa 800 utenti per un totale di 4500 colloqui. Obiettivo del prossimo anno è estendere la rete delle collaborazioni con enti e istituzioni del territorio come l’Università, la Procura, l’Azienda Usl e continuare l’azione formativa e informativa”.

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