Si è incatenato questa mattina – martedì 7 giugno – davanti all’Agenzia delle Entrate di Carpi. Un gesto forte, di protesta, che si ripeterà per i prossimi sessanta giorni, perché, spiega l’imprenditore Iorio Grulli, “io non ho fatto nulla di male ed è giusto che non sia io a pagare per l’errore di altri”.
La mobilitazione è scattata dopo la notifica di una multa “per aver evaso 40mila euro” durante la compravendita di un capannone nel 2014. “Lo stabile – spiega Grulli – costava 200mila euro ma noi ne avevamo a disposizione solo 160mila, quindi ho contrattato il prezzo e loro hanno accettato. Non ho fatto alcuna speculazione, quello spazio mi serviva per metterci dentro i macchinari danneggiati dal terremoto e poterli così aggiustare. Col sisma, infatti, avevamo perso l’azienda a Rovereto, riuscendo a salvare solo una ventina di macchinari su un centinaio… e ora dopo anni mi dicono che devo pagare una multa e che sono un evasore? Perché la sanzione è arrivata solo a me e non al venditore? Ho fatto del nero solo io e l’altro no?”.
Di fronte al gesto plateale dell’imprenditore, il direttore dell’Agenzia lo ha rassicurato dicendogli “che si prenderà a cuore la situazione e che farà tutti i controlli necessari – prosegue Grulli – ma io sono pieno di rabbia. Non sono questi diecimila euro di multa ma il fatto di essere accusato ingiustamente per una cosa che non ho commesso a farmi indignare. Io sono nel giusto, ho pagato tutto regolarmente, Iva e tasse comprese, cosa vogliono ancora da me? Io sarò qui per i prossimi sessanta giorni e se si sono sbagliati la patata la mettono a posto loro, non io che ho fatto tutto a regola d’arte”.
Grulli ha già tentato anche le vie legali ma senza risultati: “ho fatto causa all’Agenzia delle Entrate per impugnare la multa ma il giudice mi ha dato torto… Io non mi sparo e di certo non mi butto giù da un viadotto ma con tutto quello che abbiamo passato sono stanco che lo Stato ti metta i bastoni tra le ruote. Sono davvero arrabbiato, ho il veleno dentro. Adesso basta”.
Jessica Bianchi