Lega, “Il destino del prossimo CdA della Fondazione è legato a quello di Aimag”

La Lega interviene sull'ormai prossimo cambio di governance della Fondazione Cassa di Risparmio: “Il destino del prossimo CdA è intrinsecamente legato ad Aimag, visto che la fondazione ne detiene il 7.5% delle azioni e l’auspicio è che queste elezioni vadano nella direzione di rafforzare il controllo pubblico e dei comuni soci e non sicuramente le spinte alla fusione con Hera”.

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La Lega interviene sull’ormai prossimo cambio di governance della Fondazione Cassa di Risparmio: “È lodevole, che per l’elezione del CdA della Fondazione, non ci sia solo la solita lista preconfezionata ed eterodiretta – commenta Guglielmo Golinelli, deputato della Repubblica Italiana – quanto più liste e un forte dibattito su temi legati allo sviluppo del territorio e al ruolo della fondazione. Ancor più apprezzabile è che ciò avvenga in una chiave di cambiamento e rinnovamento, con l’auspicio di non incappare conflitti di interesse e possibili ricerche di rendite personali.

Il destino del prossimo CdA è intrinsecamente legato ad Aimag, visto che la fondazione ne detiene il 7.5% delle azioni e l’auspicio è che queste elezioni vadano nella direzione di rafforzare il controllo pubblico e dei comuni soci e non sicuramente le spinte alla fusione con Hera”.

Con la chiusura del quadriennio della Presidenza Faglioni, aggiunge Giulio Bonzanini, consigliere comunale della Lega Carpi, “si apre una fase nuova, per la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, che non deve tuttavia mutare il proprio ruolo di polmone propulsivo.Urgono tuttavia politiche di investimenti programmate e di natura pluriennale, rivolte all’associazionismo, allo sport, alle famiglie e alla formazione. Il distaccamento della Facoltà Unimore, pur nella sua buona prospettiva per la città, ha diverse ombre di natura urbanistica, gestionale e di attrattività: sarà necessaria in merito un’importante riflessione. La Fondazione, e chi la presiderà, dovrà avere come priorità non solamente l’agevolazione della formazione delle giovani generazioni, bensì anche l’ambizione di stimolare il territorio a trattenere quelle eccellenze ancora oggi tentate (comprensibilmente) da proposte esterne. Un territorio che forma bene, ma che non offre stimoli e sbocchi lavorativi adeguati, è destinato a un lento ma inesorabile declino”.

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