“Ho sempre visto in lui un’esigenza vera di cambiare rotta improvvisamente.
Franco aveva questa capacità di riuscire a scommettere su una nuova pagina della sua vita con grande disinvoltura e coraggio sostenuti dalla sua forte personalità, oltre che dal suo immenso talento musicale. Nel suo brano La cura ci sono molti elementi che vanno a colpire l’ascoltatore: l’aspetto musicale ma anche i contenuti. Credo che il mix di questi due aspetti sia la caratteristica davvero così potente della sua musica a livello emotivo”.
Tra i musicisti, colleghi e amici di Franco Battiato, intervenuti nel documentario Il coraggio di essere Franco andato in onda ieri sera, 18 maggio, su Rai 1 per ricordare Franco Battiato scomparso un anno fa, c’era anche il maestro Carlo Guaitoli, carpigiano, direttore del Teatro Comunale di Carpi legato a Battiato da un lungo sodalizio, che l’ha visto lavorare al suo fianco dal 1993 al 2017 in tutte le più importanti produzioni in veste di pianista e direttore d’orchestra. Il documentario, con l’intervista oltre a Carlo Guaitoli, alla cantautrice Alice, ai cantautori Luca Madonia e Giovanni Caccamo, ai direttori delle case discografiche Emi e Polygram dell’epoca, al giornalista Marco Travaglio, a padre Guidalberto Bormolini e altri, ripercorre la vita e la carriera di uno degli autori più rivoluzionari della musica italiana, pioniere di nuovi mondi musicali. Il progetto è arricchito dall’utilizzo di archivi inediti, nonché dalle riprese esclusive nelle case di Milano e Milo in Sicilia. Nessuno come Battiato è riuscito a scardinare le regole del gioco in così tanti ambiti: da quello musicale a quello cinematografico, dalla televisione all’universo mistico e spirituale, votando la sua creatività al risveglio della coscienza del pubblico. Carlo Guaitoli in questi giorni è in teatro a Carpi con lo spettacolo Un giorno lungo un anno. Concerto per Franco Battiato con Alice, Juri Camisasca e I Solisti Filarmonici Italiani, con letture e immagini curate da Francesco Messina.
Chiara Sorrentino