Posata questa mattina, martedì 26 aprile, la prima pietra del Polo d’innovazione, la struttura che ospiterà il nuovo corso di laurea magistrale di tipo ingegneristico di Unimore e che sarà dotato di aule, laboratori didattici e di ricerca oltre a locali da destinare a start up e spin off universitari, per favorire la crescita e lo sviluppo del territorio, in via Corbolani.
Il progetto da quasi 20 milioni di euro della Fondazione Cr di Carpi “da sogno sta diventando realtà. Un’occasione unica, – ha sottolineato il presidente Corrado Faglioni – un motivo di speranza che vogliamo lanciare alla nostra città, ai nostri giovani e al comparto industriale. Con la posa di questa prima pietra oggi consegniamo un altro momento fondamentale alla storia di Carpi”. Parole entusiaste sono state espresse anche dal sindaco Alberto Bellelli: “raramente capita di vedere l’inizio di una trasformazione ma noi ora ne abbiamo l’opportunità. Oggi Carpi diventa più grande. L’Oltreferrovia, il cui contenuto primario è rappresentato proprio dall’università e dal parco che la abbraccerà, vuole avere un’ambizione forte, quella di promuovere una migliore qualità di vita e di proporre ai carpigiani un modo differente di trascorrere il tempo. Finalmente la ferrovia non rappresenterà più un muro invalicabile e questo spazio sarà caratterizzato da un’identità forte. Uno sfogo di libertà come lo aveva definito qualcuno (ndr – Maurizio Marinelli)”.
I lavori del polo sono stati affidati alla AeC Costruzioni di San Possidonio e dureranno verosimilmente tredici mesi: “una missione quasi impossibile ma noi siamo pronti a raccogliere la sfida di questo cantiere, realizzandolo in tempi record. Ci riusciremo grazie al lavoro di squadra e unendo le forze”, dichiara il progettista della Lombardini22, Marco Zanibelli a cui è affidata anche la direzione lavori. La fine del cantiere – l’edificio monopiano si svilupperà su una superficie di circa 5mila metri quadri – è dunque prevista tra la primavera e l’estate del 2023 per consentire l’avvio dell’anno accademico 2023/2024, compatibilmente con i tempi tecnici richiesti dalla procedura di accreditamento della sede e del corso da parte del Ministero dell’Università e Ricerca e dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario.
“Se Unimore dovesse scegliere due parole per descrivere questo progetto – aggiunge Giacomo Cabri delegato alla didattica di Unimore – di certo opterebbe per Sfida e Opportunità. La sfida infatti è quella di uscire dalle sedi canoniche di Modena e Reggio Emilia andando a rispondere ai bisogni dei territori. Una risposta che giungerà attraverso la formazione di giovani ingegneri capaci di innovare in un’ottica di sostenibilità”.
Jessica Bianchi