L’Europa verso il suicidio (per ora solo economico)

La rubrica di PAP20

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È l’ultima chiamata. L’idea originaria dell’Unione Europea cioè un blocco unico politico, economico e coeso nella difesa di sé stesso è al capolinea. Ogni volta che c’è da gestire uno stress esterno siamo in difficoltà e gli strumenti finanziari tipo il Recovery Fund o il Pnrr non ci salveranno (partiti 2 anni dopo il concepimento). Semplicemente l’Europa ci costringe ad applicare tagli alla spesa in Italia, a partire da quella per la scuola, per poi erogare i nostri stessi soldi in forma di contributi dall’Europa ma subordinati al controllo da parte della Commissione europea. Una follia.

Ancora provata dalla pandemia, l’Europa oggi deve fronteggiare un altro fattore esterno: la guerra in Ucraina, non l’unica in questi ultimi venticinque anni di Unione Europea attraverso la Nato ma la subalternità agli Stati Uniti questa volta è evidente in maniera drammatica nella scelta di sanzionare la Russia, partner fino al giorno prima per il rifornimento delle materie prime, disintegrando il sistema economico produttivo così come era stato concepito nella maggior parte d’Europa e distruggendo la catena primaria di approvvigionamento di materiali come gas, petrolio, metalli e legno. Una scelta indotta dagli Stati Uniti a cui, guarda caso, i Paesi europei nel prossimo futuro saranno subalterni economicamente passando dall’autolegittimazione nella ricerca di un partner alla dipendenza senza certezze.

Sono sotto gli occhi i limiti di un’Unione Europea che non esiste: che fine ha fatto la tradizione del dialogo e della mediazione che è appartenuta ai Paesi europei? Per difendere l’Ucraina invasa si è data immediata disponibilità al rifornimento di armi.

L’Italia, che già dentro il blocco europeo ha mostrato tutta la sua subalternità all’Unione Europea pendendo dalle labbra della Von der Layen: dopo nemmeno ventiquattro ore i cargo italiani erano pronti per portare mine antiuomo in Polonia al fine di rifornire l’Ucraina. Anche in questo caso ci guadagnano gli Stati Uniti perché i Paesi europei subalterni hanno fatto debito (quello che non si deve fare) comprando armi dagli Stati Uniti e vendendole all’Ucraina.

Sono questi i valori europei e su questi si basa la costruzione dell’Unione europea?

Invece di metterci in mezzo e coadiuvare la pace, ruolo che abbiamo lasciato a Erdogan, l’Europa è diventata una cosa sola con gli Stati Uniti che oggi dispongono di una macchina militare con base in Europa e finanziata coi soldi degli Europei.

Qualcuno ha chiesto ai popoli europei se vogliono continuare a perdere pezzi di welfare per investirli in armamenti? Cosa ci ha insegnato la storia?

Le cure post 2008 hanno funzionato nei Paesi che hanno la loro Banca centrale e un Parlamento che la controlla mentre gli altri, tra cui Italia e Grecia, sono stati depredati della capacità di crearsi le proprie risorse, di valorizzare le persone, le imprese e, in generale, i propri interessi. Invece di dare il meglio di sé negli Stati Uniti d’Europa, i Paesi europei sono in una bolla distante dalla realtà e definita dal mercato le cui regole sono state fatte da pochi (Francia e Germania), che hanno fatto sopravvivere queste economie in maniera malsana, impoverendo il resto degli Stati.

Signori… ma così ci andiamo a schiantare! Sarà un disastro per l’Unione Europea.

PAP20