Quando Stefania Cogliani, carpigiana classe ’85, di professione operatrice didattica specializzata in ambito artistico-turistico, ha progettato il suo centro La Casa Dei Calzini Spaiati in via Monte Sabotino n° 97 a Modena, ha deciso di porsi dal punto di vista delle famiglie creando un luogo in grado di venire incontro alle loro esigenze. Questo significa che mentre i bambini e i ragazzi sono intenti ad apprendere e divertirsi con attività create su misura per loro, i genitori, i nonni o gli altri adulti che li accompagnano possono dedicarsi a corsi, lavorare oppure rilassarsi.
Stefania, come nasce l’idea di questo progetto?
“Abbiamo pensato che i calzini spaiati, quelli che si perdono e non hanno più una collocazione precisa nei cassetti, rappresentano ognuno di noi, ciascuno con le proprie specificità e caratteristiche. A quei calzini spaiati abbiamo deciso di trovare un posto nuovo. Concretamente il progetto nasce dall’idea congiunta di CSI Modena ed EducatioNest nel voler dar vita ad uno spazio aperto e accogliente per le famiglie del territorio, che avesse una forte attenzione alle loro esigenze che fosse aperto alle diversità, un luogo ‘dove le idee accadono’, come recita il nostro slogan. Inoltre, con quest’idea in testa, abbiamo avuto occasione di scoprire il bando Personae della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, e di parteciparvi ottenendo i finanziamenti per far partire questa avventura”.
Cosa rende speciale La Casa Dei Calzini Spaiati?
“La Casa dei Calzini Spaiati è un luogo che promuove il benessere psicofisico di tutti i componenti della famiglia, attraverso tante attività differenti.Dunque nelle nostre proposte abbiamo pensato sia ai bimbi/ragazzi di diverse età, con i loro bisogni di apprendimento, crescita ed espressione, che ai genitori/nonni che accompagnano i bimbi e mentre questi sono impegnati nelle loro attività, i loro ‘accompagnatori’ adulti possono trovare contemporaneamente un’offerta di corsi per sé, oppure una stanza accogliente con angolo relax, biblioteca e spazio coworking con wifi per dedicarsi a ciò di cui hanno bisogno in quel momento.
Questo progetto ha anche una forte valenza di inclusione sociale in quanto, grazie al contributo della Fondazione di Modena, potremo offrire i nostri corsi a famiglie bisognose del territorio, tramite una rete di collaborazione con associazioni ed enti che si occupano di welfare. Grande attenzione è data alla figura femminile. Ci piacerebbe intercettare ad esempio donne che hanno avuto difficoltà lavorative o di inserimento sociale, e supportarle, mentre i loro bimbi fanno attività, nel ricollocamento lavorativo e nella riappropriazione della propria dimensione personale”.
Che attività offrite?
“Per le fasce d’età 0-18 mesi e 0-3 anni, c’è il daycare mattutino con una tata specializzata oppure lo spazio aperto con una psicomotricista specializzata. Per la fascia 3-5 anni c’è la proposta di un’insegnante madrelingua inglese e per quella 6-10 anni la possibilità di esprimersi con laboratori artistici. Per la fascia 6- 11 abbiamo anche un corso di chitarra in inglese che testimonia la volontà di dare importanza alle lingue fin da piccoli. Al pomeriggio proponiamo un doposcuola innovativo che coniuga lo svolgimento dei compiti con l’attività ludica- creativa: un po’ si studia, un po’ si crea attraverso laboratori artistici e di riciclo dei materiali. Per gli adulti proponiamo zumba, pilates e ginnastica dolce con particolare attenzione alla postura. Così, ad esempio, mentre il genitore partecipa a un corso, i figli possono avere due scelte di attività in contemporanea per due fasce d’età”.
Sogni e progetti per il futuro?
“Ci piacerebbe diventare un luogo di riferimento a Modena dove le famiglie possano davvero sentirsi a casa nel trovare accoglienza e attività diversificate per apprendere e fare movimento, svagarsi, lavorare, divertirsi, riuscendo a coniugare i tempi di vita e di lavoro con maggior sollievo. Vorremmo intraprendere in tal senso nuove attività e proposte, sia per l’estate che da settembre”.
Chiara Sorrentino